Conzatti: «Crisi di governo? Possibile ripartire Altrimenti sarò all'opposizione con italia Viva»

«Oggi ho il ruolo di pontiere perché io rimango fiduciosa». Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva, non ha perso la speranza che dopo lo strappo con la maggioranza e il premier Giuseppe Conte a seguito delle dimissioni delle due ministre renziane dal governo Matteo Renzi riesca a ricucire e tornare in coalizione.
E soprattutto - come già aveva dichiarato venerdì all' Adige - la senatrice trentina, eletta con Forza Italia nel collegio della Vallagarina e poi passata nel gruppo di Matteo Renzi, ci tiene a rimarcare che non ha alcuna intenzione di tradire Italia Viva a costo di finire all'opposizione.
Non ha alcuna intenzione infatti - assicura Conzatti - di passare nel gruppo dei "responsabili", che il premier Conte sta cercando di raccogliere in Senato per avere i numeri per andare avanti con il suo governo anche senza i renziani.
Senatrice Conzatti, sempre convinta di restare con Matteo Renzi? E se alla fine non riuscite a ricucire, passerà con i responsabili?
Tengo a sottolineare, ancora una volta, che non faccio e non farò parte dei cosiddetti responsabili. Rimaniamo costruttivi e disponibili ad un patto di legislatura. Se così non sarà faremo politica, compatti, dai banchi dell'opposizione. Ma le ultime dichiarazioni di Zingaretti e del ministro Gualtieri, che oggi (ieri per chi legge, Ndr.) mi sono sembrate più distensive, mi rendono fiduciosa. Può essere che qualcosa si muova. Attendiamo da mesi un tavolo politico e sarebbe importante che ci fosse, per verificare se ci sono le condizioni per proseguire assieme.
Ma era proprio necessario arrivare allo strappo, con le dimissioni delle vostre ministre Bellanova e Bonetti?
È una situazione di crisi dovuta ad errori diffusi, un po' da parte di tutti. Se siamo onesti intellettualmente ci si può anche fermare e dire che siamo partiti con un irrigidimento sui temi. Proviamo a ripartire. E vediamo se c'è un'agenda che ci tiene insieme, con una direzione di marcia comune per l'Italia. Siamo stati sollecitati a correre, ma bisogna anche capire verso quale direzione.
Quindi le dimissioni annunciate in conferenza stampa sono state un errore?
Io ho provato personalmente ad evitare che si arrivasse a questo, anche se le ministre avevano già annunciato le dimissioni in sede istituzionale, facendo presente al premier che qualora non ci fosse stato il tavolo politico si sarebbero dimesse. A quel punto hanno deciso di essere coerenti. Probabilmente si sarebbe potuto concludere quella conferenza stampa dicendo che comunque si era disponibili a un patto di legislatura ed esprimendo la volontà di verificare se c'erano le condizioni.
Adesso, realisticamente, pensa che ci siano i margini per rimettere insieme i cocci o andrete all'opposizione?
A volte non si riesce e in quel caso noi andremo all'opposizione, necessariamente. Ma a volte, da situazioni difficili si riescono anche a trovare soluzioni migliori rispetto a quelle di partenza. Io spero in questa seconda via. Poi non lo so come andrà, visto che non dipende da me. C'è stato modo di confrontarsi giovedì sera in Senato a margine della capigruppo con molti senatori e sottosegretari e forse anche per questo i giornalisti mi hanno poi indicato tra i possibili "responsabili". In realtà noi stavamo dicendo che Italia Viva è disponibile a sedersi per scrivere il patto di legislatura.
Italia Viva ha 18 senatori. Forse tra voi, magari chi è stato eletto nel Pd, è pronto a passare tra i responsabili, se non riuscite a ricucire, non pensa?
Non penso. Abbiamo fatto una riunione del gruppo di due ore e mezza, hanno parlato tutti ed eravamo compatti. Oggi escludo che ci siano colleghi pronti ad andarsene.
I 5 Stelle non ne vogliono più sapere di voi e anche il Pd vi definisce "inaffidabili".
Zingaretti mi è sembrato ancora aperto al confronto e riguardo ai 5 Stelle a livello parlamentare i colleghi senatori sono disponibili. I vertici del M5s non lo so.

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