Francia, via il confinamento ritorna il coprifuoco ma viaggi senza divieti anche a Natale

La Francia è uscita dal suo secondo lockdown del 2020, fissato fino al 15 dicembre, ma entra in una fase critica di "parziale riapertura" che prevede - almeno fino al 20 gennaio ma forse oltre - che ristoranti, bar e luoghi di cultura restino ancora chiusi.

Nella logica di questa riapertura non totale - visto che l'obiettivo di un massimo di 5.000 contagi quotidiani non è stato raggiunto (sono attualmente attorno a una media di 11.000) - le autorità hanno dichiarato un "coprifuoco" come quello che ha preceduto il lockdown, ma a partire dalle 20.

C'è una marcata volontà di consentire ai francesi di festeggiare, con le dovute misure di prevenzione, il Natale in famiglia, perciò non sono previste limitazioni agli spostamenti come invece ha stabilito - sia pure fra le polemiche - il governo italiano.

A questo allentamento natalizio, però, in Francia potrebbe seguire una nuovas strtta, proprio per compensare i rischi e cercare di gestire l'andamento epidemico entro i limiti di tenuta del sistema sanitario, in attesa di avviare la campgna vaccinale.

Il governo di parigi, perciò, ha confermato ieri di non poter "garantire" che bar, ristoranti, cinema, teatri riapriranno - come ipotizzato finora - il 20 gennaio: "Dipenderà dal modo in cui avremo trascorso il periodo delle feste", ha detto stamattina ai microfoni di Europe 1 il premier Jean Castex. Nella logica di evitare una terza ondata del Covid-19 a gennaio, il Consiglio scientifico francese raccomanda "l'auto isolamento" alcuni giorni prima di andare dai parenti per le feste di Natale.
 
Anche la riapertura delle piste da sci, molto attesa in particolare sulle Alpi e sui Pirenei, resta da definire nella tempistica precisa: l'ipotesi per ora rimane il 20 gennaio.
 
In particolare, il primo ministro Jean Castex, seguendo le indicazioni del comitato che affianca il governo, ha consigliato alle famiglie che possono farlo di non mandare a scuola i bambini giovedì e venerdì, i due ultimi giorni prima delle vacanze.

Revocare l'allentamento delle misure precauzionali anti Covid promesso in tutto il Regno Unito per 5 giorni durante le feste natalizie, fra il 23 e il 27 dicembre, pena il rischio di avere più morti. E' l'appello lanciato oggi da due autorevoli riviste mediche britanniche - The Health Service Journal e British Medical Journal - al governo di Boris Johnson, tanto più dopo che lo stesso esecutivo Tory ha formalizzato ieri la decisione di estendere da domani a Londra e ad alcune zone vicine un regime da allerta rossa, di quasi lockdown, a causa della ripresa dei contagi e dell'impatto attribuito a una variante mutata del coronavirus. Nell'appello si bolla il via libera natalizio alle riunioni fra tre nuclei familiari non conviventi - concordato a suo tempo dal governo Johnson con i governi locali di Edimburgo, Cardiff e Belfast per tutte e 4 le nazioni del Regno (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord) - come una concessione "frettolosa" che rischia di "costare molte vite umane".

La fiala e la siringa della prima vaccinazione contro il Covid-19 saranno esposte l'anno prossimo al Museo della Scienza di Londra. Si tratta dell'occorrente per la vaccinazione a Coventry di Margaret Keenan, 91 anni da compiere domani, diventata la prima persona al mondo a ricevere un vaccino Covid-19 al di fuori degli studi clinici. Lo evidenzia il museo sul proprio blog.

Salgono ancora i casi di covid in Israele. Nelle ultime 24 ore sono stati 2.279: il dato maggiore da due mesi quando il paese era ancora in lockdown. Sale anche il tasso di positività che è arrivato al 3.2% su oltre 72 mila tamponi effettuati. I decessi - da inizio pandemia - sono 3.004. "Stiamo facendo di tutto per non arrivare ad un terzo lockdown ma se questo non dovesse avere successo - ha detto alla radio Nachman Ash, responsabile governativo della lotta al virus - e dovessimo vedere un'ulteriore crescita nel tasso di infezioni, saremo indotti a introdurre un lockdown pieno".

In Olanda scatta un lockdown duro per almeno cinque settimane dopo aver constatato che le misure più soft non sono servite ad arginare i contagi. Come annunciato dal premier Mark Rutte, da oggi i negozi non essenziali chiuderanno i battenti come anche i centri sportivi, le piscine, i cinema e i musei. Le scuole, dall'istruzione primaria alle università, chiuderanno invece da domani, mercoledì 16 dicembre. 

In Germania si distribuiscono da oggi le mascherine FFP2 gratis, a cui avranno diritto 27 milioni di persone: la misura di sostegno decisa dal governo federale è rivolta alle fasce a rischio Covid. E dunque a chi ha più di 60 anni, e alle persone affette da patologie croniche. Le associazioni dei farmacisti hanno già messo in guardia da lunghe file e attese. La distribuzione delle mascherine - secondo l'ordinanza del ministero della Salute in vigore da stamani, ne saranno consegnate complessivamente 15 a persona - avverrà in modo graduale: da oggi fino al 1 gennaio saranno distribuite le prime tre FFP2 (una per ogni settimana) a ciascun avete diritto. Dall'inizio del 2021 si potranno ritirare le altre 12.

In Russia nelle ultime 24 ore sono stati accertati 26.689 nuovi casi di Covid-19 e 577 persone sono morte a causa della malattia: lo riporta il centro operativo nazionale anticoronavirus. Nel Paese si sono finora registrati 2.707.945 contagi. Tra aprile e la fine di ottobre del 2020, in Russia ci sono stati quasi 165.000 decessi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Stando ai dati ufficiali, a oggi in Russia le persone morte di Covid-19 sono 47.968. E cinque deputati della Duma sono stati reinfettati con il nuovo coronavirus. Lo ha detto il Presidente della Duma Vyacheslav Volodin. "La più grande preoccupazione è che cinque deputati sono stati reinfettati con il coronavirus. Reinfettati. Voglio dire che prima si sono ammalati e ora si sono ammalati di nuovo", ha detto Volodin alla riunione plenaria della Duma. 

Sono 526 le vittime registrate nelle ultime 24 ore in Brasile, che portano il bilancio dall'inizio della pandemia a 181.945 morti. I contagi sono stati 27.419, per un totale di 6.929.409. Lo riportano i media locali.

L'Argentina ha superato gli 1,5 milioni di contagi da quando è cominciata nove mesi fa l'epidemia da coronavirus, dopo che le autorità sanitarie di Buenos Aires hanno segnalato per le ultime 24 ore altri 5.062 casi di contagio e 275 morti. Questo, riferisce l'agenzia di stampa statale Telam, ha portato il complesso dei contagiati a quota 1.503.222, mentre il bilancio delle vittime fatali ha raggiunto 41.041. La situazione dei ricoverati nelle unità di terapia intensiva (3.478) à leggermente migliorata, con una occupazione del 54,2% dei letti disponibili a livello nazionale e del 57,9% per l'area metropolitana della capitale. In dichiarazioni al Senato, il ministro della Salute, Ginés González García, ha assicurato che la diminuzione dei casi di contagio in Argentina "si sta stabilizzando", anche se "ancora non è del tutto escluso un rimbalzo" nei prossimi mesi, una preoccupazione legata anche con una crescita di casi nei Paesi della regione.

Per la prima volta in 70 anni di storia il Festival della neve di Sapporo, previsto in febbraio, è stato cancellato per via dei rischi legati alla diffusione del coronavirus. La prefettura al nord estremo del Giappone, infatti, aveva già visto la sospensione della campagna di promozione del turismo domestico in scia all'impennata dei casi nelle ultime settimane. Il governo di Tokyo ieri ha formalizzato la sospensione della campagna di promozione del turismo tra il 28 dicembre e l'11 gennaio in tutto il Paese, per limitare gli spostamenti della popolazione durante il periodo di maggior traffico delle vacanze.

comments powered by Disqus