Codice della strada

«Ce lo aspettavamo. Il testo unificato dei venti disegni di leggi di riforma del Codice della strada era stato depositato dalla Commissione Trasporti della Camera per l’esame in Assemblea da mercoledì 23 settembre. E proprio nell’aula di Montecitorio è stata deciso che cosa? Il ritorno in Commissione Trasporti, da dove era arrivato.

Non sono bastati un anno e mezzo di tira e molla su questo testo unificato. Si torna al via, come nel gioco dell’oca».

È il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps).

«Questa volta però - sottolinea - vorremmo ricordare ai nostri parlamentari che il ritorno in Commissione deve avvenire in tempi rapidi, come la calendarizzazione in Aula per l’esame. Capiamo che il decreto semplificazione ha creato un gran trambusto al testo che doveva essere esaminato, ma la politica lo ha approvato peraltro in un solo ramo del Parlamento perché l’altro lo ha visto di sfuggita, perché stavano scadendo i 60 giorni di vigenza del decreto-legge».

«Vi chiediamo - aggiunge Biserni - di sistemare i testi, di apportare le modifiche, di studiare ogni piccola modifica, di farvi consigliare dagli uffici Legislativi perché anche un solo comma sbagliato può comportare danni irreparabili, ma vi chiediamo di farlo.
La sicurezza stradale non attende, la strada non perdona e su questo fronte qualcuno afferma che si tratta dell’ennesima falsa partenza. Noi invece non vorremmo che si trattasse di una partenza farsa. Smentiteci per favore».

BOLOGNA - «Speriamo che i parlamentari siano così rapidi come avvenuto con il decreto semplificazione, e non si assista all’ennesimo ‘stop and gò di norme attese sulla sicurezza stradale, anche a tutela degli utenti vulnerabili». Lo dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori Polstrada), alla vigilia della ripresa dell’esame della riforma del Codice della strada alla Camera.
«Non vorremmo che entrasse in pista l’ennesima ‘safety-car’ della Commissione Bilancio - aggiunge Biserni - e che bloccasse la corsa all’approvazione di una legge, esaminata in Commissione con un testo unificato, anche con esperti e associazioni come Asaps che hanno illustrato le ragioni di provvedimenti urgenti da adottare, come la sospensione della patente alla prima violazione in caso di guida distratta oppure con certezza maggiore sulle nuove modalità di controllo degli automobilisti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non possiamo accettare che in questo momento di ripartenza del Paese la sicurezza stradale sia ancora una chimera, come per il contrasto alla pirateria stradale, con una volontà di disarmare le pattuglie su strada con sentenze sempre più a favore degli ubriachi e dei drogati alla guida che riescono a dimostrare anche l’inutilità di strumentazioni certificati ed esami tossicologici presso le strutture ospedaliere»


ROMA - Il Parlamento ha introdotto nel Dl Semplificazioni una disposizione che consente di snellire e semplificare le procedure per la sostituzione decennale dei serbatoi di GPL e metano degli autoveicoli, superando i ritardi.
Lo comunicano, in due differenti note, Assogasliquidi e Consorzio Ecogas.   La proposta è articolata su di un arco temporale che va dagli ultimi mesi dell’anno in corso sino a tutto il 2023 e riguarda un potenziale bacino di oltre 15 milioni di auto.   «Significa - spiega Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas - che si potrà anche procedere alla installazione di un impianto a gas o alla sostituzione del serbatoio GPL senza dover effettuare la visita e prova alla presenza di un funzionario della Motorizzazione.»   «Si tratta - approfondisce Andrea Arzà, presidente Assogasliquidi/Federchimica - di una previsione di assoluta rilevanza» che consente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - con apposito decreto attuativo - di escludere dalle attività di verifica e prova presso le Motorizzazioni civili (ai sensi dell’art 78 del Codice della Strada) alcune tipologie di modifica delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli. Si supereranno così ritardi che l’Associazione quantifica talvolta di quasi un anno «nelle attività di verifica e prova presso le Motorizzazioni. Il nostro auspicio - conclude Arzà - è che si possa giungere in tempi brevi all’adozione del decreto e che si consenta alle autofficine appositamente equipaggiate ed attrezzate di poter svolgere le operazioni anche amministrative connesse alla sostituzione dei serbatoi».

“Nel testo del disegno di legge di conversione del decreto ‘semplificazione’, approvato in settimana al Senato, sono state introdotte (silenziosamente) numerose e importanti novità per il Codice della Strada”. Lo scrive l’ufficio studi dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, secondo cui “si tratta di una vera e propria ‘mini-riforma’ del Codice, con norme che vanno a risolvere delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, anche con ripercussioni internazionali, in modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018”.


    Ma le novità, prosegue l’associazione presieduta da Giordano Biserni, riguardano anche “gli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori ed ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta”. Molte delle proposte “sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto ad una ‘mobilità dolce’, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni. E, ancora una svolta nei controlli velocità nei centri urbani, con autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, oggi vietati. Sarà il Prefetto ad autorizzare le nuove postazioni, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause, anche per tutelare i pedoni e gli utenti vulnerabili”. Il pacchetto a tutela dei ciclisti, poi, “prevede l’introduzione della ‘strada urbana ciclabile’ ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per le biciclette. Ed ancora la novità del ‘doppio senso ciclabile’ su strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h”. Per Biserni, “dal 14 settembre con l’apertura delle scuole le città subiranno un vero e proprio assalto di veicoli e servono non solo nuove regole a tutela dei più deboli ma anche più divise sulle strade”.

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