Il piccolo Gioele e i dubbi del papà: l'hanno cercato in 70, per giorni noi l'abbiamo trovato in poche ore

"Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia". Lo afferma Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi, sul proprio profilo Facebook. "Nonostante il dramma che mi ha travolto - scrive - trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato". "Viviana e Gioele - conclude Daniele Mondello - vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!".

Sarà necessario l'esame del Dna per avere la conferma definitiva che i resti ossei trovati a circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo appartengano al piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso sedici giorni fa insieme alla madre Viviana Parisi, 43 anni, poi trovata morta.
 I resti sarebbero stati straziati dagli animali selvatici che li avrebbero trascinati all'interno di una fitta radura, tra la boscaglia che circonda la zona, a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato scoperto il cadavere della donna.

I familiari del bimbo - il padre Daniele Mondello che si è recato sul luogo del ritrovamento insieme alla sorella Mariella e al padre Letterio - non sono stati fatti avvicinare al punto esatto. "Abbiamo trovato dei resti umani che sono compatibili con quelli di un bambino dell'età di Gioele", ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo incontrando i giornalisti, al termine del sopralluogo dove è stato effettuato il ritrovamento. 

Per gli uomini che coordinano le ricerche del bambino i resti ossei e la maglietta portano a lui "al 99 per cento". Le tracce sono state segnalate da uno dei volontari che da giorni affiancano vigili del fuoco, forestali e poliziotti. L'uomo è un carabiniere in congedo. Il posto, coperto da rovi e arbusti si trova a circa 200 metri dall'autostrada e a una certa distanza dal punto in cui è stato trovato il corpo di Viviana Parisi, ai piedi di un traliccio della rete elettrica.


I resti di Gioele sono stati ritrovati da un ex carabiniere di 55 anni, amico del padre: come ha raccontato all'agenzia Ansa, l'uomo si era portato una falce per avanzare nella boscaglia, e non ha tralasciato nessun centimetro di terreno. "Ho guardato dove di solito non si guarda, non bisogna dare nulla per scontato" ha raccontato. Ed alla fine ha trovato i poveri resti del bambino un un anfratto di roccia, sotto un cespuglio, a poche centinaia di metri dal luogo dove era stata ritrovata la macchina della mamma. Probabilmente era stato trascinato lì da animali selvatici.

Lì erano passati per giorni i vigili del fuoco e le squadre di ricerca specializzate, anche con l'utilizzo dei droni. Ma ancora una volta, si dimostra come la tenacia e l'intelligenza di un uomo possano battere ogni tecnologia. 

 

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