Stop case Itea ai parenti dei condannati: la polemica sulla norma arriva a Roma

Arriva a Roma, nei palazzi del Parlamento, la polemica sulla norma voluta dalla giunta provinciale trentina che prevede di togliere la casa popolare anche ai parenti dei condannati.

A sollevare la questione è stato  il senatore del Pd Gianni Pittella.

«La norma approvata dalla Provincia di Trento su proposta del presidente leghista Fugatti  - afferma in una nota - che prevede sia negata la casa popolare ai parenti di chiunque sia condannato ad una pena maggiore di 5 anni è chiaramente incostituzionale. Molte associazioni come Antigone e Non una di meno si sono già espresse contro, la Cgil trentina ha lanciato un appello al governo. Mi associo a questa richiesta, il governo sollevi l’eccezione di incostituzionalità. È una norma gravemente discriminatoria, i parenti di un condannato non sono a loro volta colpevoli. Non solo, a volte sono le vittime del reato, come nel caso del femminicidio e della violenza di genere e quel punto pagherebbero due volte. È inimmaginabile che sul territorio italiano sia vigente una tale normativa».

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