Consiglio, notte insonne Savoi protagonista

di Nicola Marchesoni

Una notte infinita quella di giovedì per i consiglieri provinciali impegnati nella discussione del bilancio. Con tante immagini. Che descrivono meglio delle parole il suo andamento.

Come quella dei consiglieri che fanno la continua spola tra l’aula, i divani della sala stampa e la buvette.

Dove sono “magicamente” tornati a farla da padrone, oltre ai gelati, le birre e bicchieri pieni di vino. Complice il caldo e la tensione. O il divertente abbraccio (nella foto) tra Alex Marini (M5s) e la capogruppo Mara Dalzocchio (Lega), due che politicamente più diversi non si può. E un protagonista assoluto: Alessandro Savoi. Esaltato dai compagni leghisti per i baci e le risate di scherno in direzione dei banchi dell’opposizione. Contestato dalla minoranza per i suoi «comportamenti coreografici».

Dall’inizio della serata di giovedì era uno dei fautori della discussione ad oltranza. Fino al voto: «Non hanno voluto tagliare gli emendamenti, dunque è giusto che stiano qui anche 40 ore». Poi anche il “duro” Savoi, alle 4.10 del mattino, ha ammainato bandiera bianca.

Stanchissima l’assessora Stefania Segnana: per tutta la giornata ha cercato, invano, di trovare un accordo su qualche punto con la controparte. Elegantissima e ammiratissima la consigliera Alessia Ambrosi. Fino alle 23.30 sono più o meno tutti seduti al loro posto, poi la stanchezza si fa sentire. Sfinito, il vicepresidente della Provincia Mario Tonina colloquia fitto prima con Mattia Gottardi, poi a ruota con Claudio Cia, Ivano Job e Roberto Failoni. Si parla di tutto fuorché di assestamento.

Dall’aula si sentono le grida contro i consiglieri del Patt e il M5s di Alessandro Savoi. Volano parolacce, applausi, pugni sui banchi. E il presidente Maurizio Fugatti indicare ai suoi come votare. Per lui le pause sono contate. Una di queste arriva quando nella buvette hanno fatto il loro ingresso i deputati trentini della Lega. Appena arrivati da Roma. Alle ore 2, in Consiglio provinciale c’è ancora movimento. In molti si organizzano su come passare la notte.

L’opposizione, dopo un breve confronto, opta per assentarsi a turno. Un modo per sfiancare la maggioranza. Obiettivo raggiunto.
Walter Kaswalder parla di decisione saggia: «Ci vuole rispetto anche per i funzionari e il personale che da una settimana è sottoposto a un pesante lavoro».

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