Lavoro, metalmeccanici in piazza «Inascoltati da governo e imprese» Operai trentini in pullman a Milano

Sciopero di otto ore dei metalmeccanici e tre manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli, promosse da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, per chiedere a governo e imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti.

Anche in Trentino si sciopera e sono partiti dal capoluogo e da Rovereto pullman di operai metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm diretti alla manifestazione di Milano.

«Il governo fa come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave», ha detto a Milano Marco Bentivogli, segretario Fim-cisl.

Per il segretario generale delle Uil Carmelo Barbagallo «nessuno si occupa di come rilanciare l’economia e gli investimenti al Sud».

E la leader della Fiom Cigl Francesca Re David ha denunciato «la desertificazione industriale, soprattutto al Sud».

«Lo sciopero dei metalmeccanici di oggi - ha aggiunto Re David - guarda al governo e alle imprese, guarda alla svalorizzazione del lavoro, alla mancanza di una qualsiasi idea di politica industriale nel Paese, che sta diventando un terra di conquista delle multinazionali, con la conseguenza che l’Italia sta perdendo la sua ricchezza industriale».

«Sono 160 - ha ricordato la leader della Fiom - i tavoli di crisi aziendali aperti al ministero dello Sviluppo economico e sta aumentando l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in tutti i settori.

Negli anni della crisi, tra i metalmeccanici, si sono persi circa 300.000 posti di lavoro, complessivamente; si è perso circa il 25% della capacità produttiva istallata, in particolare in alcune aree industriali del Sud del Paese».

«Oggi - ha aggiunto - chiediamo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, che l’industria, gli investimenti pubblici e privati e l’occupazione vengano messi al centro degli interessi del Paese. Lo sciopero di oggi è importante per rilanciare la contrattazione collettiva anche in vista del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici in scadenza a fine anno. Il nuovo contratto dovrà valorizzare il contratto in essere, centrando gli obiettivi come l’aumento dei salari, la riduzione dell’orario, l’organizzazione del lavoro anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, la formazione, la tutela della salute e della sicurezza».

«I metalmeccanici - ha concluso Re David - si assumono la responsabilità di rimettere al centro del dibattito pubblico e politico del Paese il lavoro e l’industria e in questo senso guardano alla prospettiva dello sciopero generale unitario del prossimo autunno».

Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, oggi al corteo per lo sciopero nazionale dei metalmeccanici a Firenze, non ha escluso uno sciopero generale contro le politiche e le assenze governative e imprenditoriali:«Questa manifestazione è la preparazione di quella che faremo settimana prossima a Reggio Calabria, la seconda manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil: se non avremo risposte valuteremo qualunque tipo di intervento successivo, e anche lo sciopero generale non lo escludiamo.
Abbiamo delle proposte e delle idee le abbiamo già spiegate a questo governo a partire da ottobre, però non risponde, sembra quasi inerte. È una fase di stallo che ormai dura da mesi, e questo è inaccettabile per il lavoro».

A Napoli si è aperto con il suono di una sirena e un minuto di silenzio il comizio sul palco in piazza Matteotti, per ricordare i quasi 300 lavoratori morti sui luoghi di lavoro.

Anche qui come a Milano, Firenze e Napoli si è trattato di chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti e la giustizia sociale. Il corteo unitario a Napoli, partito da piazza Mancini, è stato aperto dallo striscione dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento Whirlpool di Napoli.

Nel capoluogo partenopeo sono confluiti i lavoratori di Campania, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, con la presenza di tutti i settori metalmeccanici, dall’automotive alla siderurgia, dall’informatica alla cantieristica, dall’aerospazio alle installazioni e all’elettrodomestico. Dopo il minuto di silenzio, si è esibita l’attrice Rosalia Porcaro con un monologo sulle condizione delle operaie pensando in particolare alla vertenza Whirlpool.

 

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