Da Bezzi a Viola e Fravezzi Ecco i «trombati» eccellenti

Guida tra i big esclusi alle elezioni

di Francesco Terreri

Ci sono neo consiglieri eletti con meno di mille voti e candidati che non sono passati pur essendo vicini alle duemila preferenze. Tra i primi c’è Alex Marini, in testa nel Movimento 5 Stelle con 751 voti diretti. Entra in consiglio insieme al candidato presidente Filippo Degasperi.

Tra i secondi c’è la consigliera uscente del Pd Lucia Maestri, arrivata a 1.918 preferenze che però non sono bastate: è quinta e ne passano quattro più il candidato presidente Giorgio Tonini.

Non ce l’ha fatta neanche l’ex assessore comunale di Trento Andrea Robol, che ha preso 1.387 voti. Anche in Futura 2018 non manca chi supera quota mille ma non passa: Paolo Zanella, già presidente di Arcigay, con 1.458 preferenze, il giornalista e scrittore Piergiorgio Cattani con 1.056 voti, l’ex assessore provinciale Remo Andreolli con 1.014.

Nell’Upt non si sono ricandidati tradizionali re delle preferenze come Tiziano Mellarini, che nel 2013 con 6.679 voti era quarto in assoluto dopo Alessandro Olivi, Donata Borgonovo Re e Silvano Grisenti, e Mauro Gilmozzi, che cinque anni fa aveva raccolto 4.868 suffragi.

Il crollo della lista consente di eleggere solo Pietro De Godenz, mentre restano fuori il consigliere uscente Gianpiero Passamani, che ha raccolto 1.764 voti, e l’ex senatore Vittorio Fravezzi con 1.306.

Anche nel Patt, che elegge quattro consiglieri compreso il candidato presidente Ugo Rossi, restano fuori uscenti come Walter Viola (1.712 preferenze, solo quattro meno dell’eletta Paola Demagri) e Graziano Lozzer (1.425 voti, esattamente gli stessi di Luciana Pedergnana). Tra i non eletti c’è anche il capogruppo in consiglio comunale Alberto Pattini (640 voti).

Qualche escluso eccellente si conta nella Lega, nonostante la vittoria: sono fuori dal consiglio l’ex senatore Enzo Erminio Boso (433 preferenze) e il segretario organizzativo e consigliere comunale Gianni Festini Brosa (236 voti).

Nella Civica Trentina, oltre a Mattia Gottardi ce la fa l’uscente Rodolfo Borga (1.759 preferenze) mentre restano al palo l’ex sindaco di Borgo Valsugana Fabio Dalledonne (873 voti) e il capogruppo a Trento Andrea Merler (837).

La débâcle di Forza Italia permette l’elezione del solo Giorgio Leonardi con 1.031 voti. Il coordinatore provinciale Maurizio Perego si ferma a quota 387.

Progetto Trentino elegge Mario Tonina, mentre gli uscenti Gianfranco Zanon (1.255 voti) e Marino Simoni (815) vengono superati anche da Alessandra Sordo (1.299 preferenze).

Fuori dal consiglio rimane Giacomo Bezzi, capolista Udc che raccoglie 783 preferenze.

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