Da palazzo Madama agli uffici della Pat Il ritorno al lavoro degli ex senatori

di Luisa Maria Patruno

Dai velluti rossi del Senato ai grigi uffici della Provincia autonoma. Dal 23 marzo, primo giorno in cui ufficialmente non saranno più senatori della Repubblica, Franco Panizza e Sergio Divina concluderanno la loro aspettativa politica e se non chiederanno un’altra aspettativa, per motivi diversi, verranno reintegrati nell’organico della Provincia di cui entrambi sono dipendenti come funzionari.

Il senatore e segretario del Patt, Franco Panizza, ha già comunicato al dirigente del Dipartimento personale, di voler rientrare al lavoro appena possibile. Non si aspettava di non essere rieletto, ma così è andata e dunque ora gli tocca lavorare come dipendente pubblico. «Io sono funzionario forestale - spiega Panizza - e dunque penso che mi troveranno un posto attinente alla mia qualifica e al concorso in base al quale sono stato assunto a tempo indeterminato».

Ora il Dipartimento del personale sta valutando il fabbisogno dei vari uffici per individuare la collocazione più idonea. Per Panizza le ipotesi riguardano una delle articolazioni del Dipartimento foreste e in alternativa l’agricoltura, anche se nel Palazzo, c’è già chi vocifera di una sistemazione invece al Dipartimento delle infrastrutture e lavori pubblici.

Panizza fu assunto a tempo indeterminato in Provincia nel 2001 a seguito di un concorso come «funzionario abilitato forestale categoria D, livello base, posizione retributiva D16». Allora era assessore regionale, poi fu eletto in consiglio provinciale nel 2003 e nel 2008 e divenne assessore provinciale fino al salto al Senato nel 2013. Morale, Panizza in Provincia non ha mai lavorato quindi per lui sarà una nuova esperienza.

Per Sergio Divina, senatore uscente della Lega, che non era stato ricandidato dal suo partito e per questo rimasto senza seggio, mentre la Lega ha fatto il pieno, quello negli uffici provinciali è un ritorno. Divina è funzionario amministrativo, ma manca dalla Provincia da 25 anni, nei quali è stato sempre in aspettativa politica: per tre volte eletto in consiglio provinciale (dal ‘93 al 2006) e poi per tre volte al Senato (2006, 2008 e 2013).

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