Dellai accusato: «Si ritiri, Scrisse lettera pro Deloitte»

Ma Lorenzo Dellai, oggi candidato alla Camera nel collegio della Valsugana, che si difende: «Non ho nulla da temere»

«A gennaio 2012 l’allora presidente della Provincia Lorenzo Dellai scrisse a Informatica Trentina sollecitando l’utilizzo di ulteriori 4.000 giornate lavorative per accelerare il processo di riorganizzazione del sistema pubblico provinciale. Con particolare attenzione alla costruzione di sistemi a rete tra Provincia e Comunità e al miglioramento della rete dei servizi comunali. E questo meno di un mese dopo la cena avvenuta a Villa Madruzzo tra Dellai, l’ex direttore generale della Provincia Ivano Dalmonego, il presidente di Trento Rise Fausto Giunchiglia e il responsabile della sede trentina della società di consulenza Deloitte Massimo Bonacci (un incontro che, come scritto sull’Adige del 16 febbraio scorso, non ha alcuna rilevanza penale). Le giornate di lavoro sarebbero andate ad incrementare l’impegno di Deloitte. E quindi a favorire quest’ultima».

Questa è l’accusa che Maurizio Fugatti (Lega Nord), Claudio Cia (Agire per il Trentino) e Giacomo Bezzi (Forza Italia) lanciano all’ex presidente della Provincia Lorenzo Dellai, oggi candidato alla Camera nel collegio della Valsugana. Il contesto cui fanno riferimento i rappresentanti dell’opposizione è quello dell’inchiesta giudiziaria su Trento Rise per gli incarichi a Deloitte che ha portato alla condanna in primo grado di Dalmonego. Con l’accusa di aver favorito l’aggiudicazione a Deloitte del «Pcp Modelli organizzativi», un incarico da 7,4 milioni di euro.


«Questa lettera può non essere importante ai fini giudiziari - dice Fugatti - Ma certamente ha una grossa rilevanza politica». «Invitiamo, perciò, Dellai - aggiunge Bezzi - ad assumersi le sue responsabilità. E Rossi dovrebbe dire esattamente ciò che sa sulla vicenda». La lettera in questione sarebbe frutto di una consultazione (a marzo 2016) da parte della Lega Nord della corrispondenza tra Provincia e Informatica Trentina. Fugatti ha ricordato che tra il 2011 e il 2014 Trento Rise ha ricevuto oltre 28 milioni di euro di contributi dalla Provincia. E nello stesso periodo Deloitte ottenne consulenze per oltre 7 milioni di euro, di cui 5 milioni a trattativa diretta.


Sulla vicenda è intervenuto ieri anche Riccardo Fraccaro (M5S). «Dellai dovrebbe ritirarsi subito dalla campagna elettorale e rinunciare al seggio. Al di là dell’irrilevanza penale della vicenda - sostiene Fraccaro - restano le pesanti responsabilità politiche di Dellai: intrattenere, da presidente della Provincia, rapporti diretti con la società vincitrice dell’appalto è scandaloso e intollerabile. Si pone una pesantissima questione morale».


 

LORENZO DELLAI RISPONDE:


«Noto che è partito un prevedibile polverone politico attorno alla notizia del mio incontro con i dirigenti della Deloitte, già peraltro reso noto più volte dalla stampa». Ad affermarlo è il deputato trentino Lorenzo Dellai. «Ricordo bene quell’incontro, tanto “segreto” che si è svolto - spiega Dellai - in uno dei ristoranti più frequentati della città.

Deloitte voleva informarci circa l’intenzione di attivare alcune attività di rilievo nazionale ed europeo nel proprio campo di intervento. Si trattava di una delle più grosse e quotate società a livello mondiale, che conoscevamo perché già aveva vinto una gara per accompagnare la riorganizzazione del sistema pubblico provinciale. Ho ritenuto interessante accogliere la richiesta di incontro, come ho sempre fatto quando singole persone o imprese hanno chiesto di sottoporre alla Provincia i propri intendimenti e le proprie idee».

«Il mio comportamento - dice ancora - è stato talmente trasparente, che durante i tre anni di indagini a tappeto né la polizia giudiziaria né i magistrati hanno mai ritenuto necessario chiedermi informazione alcuna al riguardo. Se poi qualcuno dei miei concorrenti politici vuole utilizzare in campagna elettorale l’ennesima fake news, faccia pure. Io non ho proprio niente da nascondere o da temere».

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