Fn a Bologna, idranti e cariche contro il corteo dei centri sociali

Una giornata di scontri, di cortei, di manganellate, di lacrimogeni, di presidi più o meno pacifici, per dire no alla manifestazione di Forza Nuova nel centro di Bologna. Alla fine il comizio di Roberto Fiore in piazza Galvani, davanti ad alcune decine di attivisti, si è svolto regolarmente e il bilancio è stato di tre violenti scontri fra centri sociali e forze polizia, alcuni feriti e due fermati.
La protesta contro Forza Nuova si è svolta su due binari paralleli: da un lato i collettivi che in tre occasioni sono entrati in contatto con la forze dell'ordine, dall'altro, il presidio organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Arci e Anpi. La manifestazione del movimento di estrema destra, con il suo leader Roberto Fiore, ha provocato polemiche da giorni in città. Nonostante le numerose proteste è stata alla fine concessa piazza Galvani. Fin dalla mattina i militanti di alcuni centri sociali l'hanno occupata.
Attorno alle 14, sono stati sgomberati dalla polizia che li ha allontanati anche con una carica. Poi il secondo round, in consiglio comunale, accusato di complicità con i fascisti: due agenti della Municipale hanno riportato ferite guaribili in 30 e 13 giorni per impedire il blocco della seduta. Molto più numeroso, invece, il corteo che, dalle 19 circa, si è mosso con oltre un migliaio di manifestanti, proprio da piazza Maggiore per cercare di raggiungere la piazza di Forza Nuova, presidiata da centinaia di agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.
Inevitabile, proprio mentre Roberto Fiore cominciava il suo comizio nell'adiacente piazza Galvani, lo scontro: da parte della polizia prima sono stati messi in azione gli idranti, poi è partita una violenta carica. Il corteo è stato respinto e fatto allontanare.

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