Il presidente del Senato lascia il Pd Grasso in dissidio con la linea Renzi

Colpo di scena nel mondo politico italinao: il presidente del Senato Pietro Grasso ha lasciato il gruppo del Pd al Senato. 

"Il presidente del Senato Pietro Grasso - si legge in una nota di palazzo Madama - ha rassegnato le dimissioni dal gruppo del Pd e ai sensi del Regolamento sarà iscritto d'ufficio al Gruppo misto del Senato".

Il presidente Grasso, secondo quanto si apprende, avrebbe deciso di lasciare il gruppo Dem perchè non si riconoscerebbe più nè sul merito, nè con i metodi usati dal partito che è arrivato tra l’altro a chiedere ben 8 voti di fiducia sulla legge elettorale. Grasso insomma avrebbe voluto prendere le distanze da un partito che non sembrerebbe più avere in grande considerazione il ruolo del Parlamento.

Dai tempi della riforma costituzionale, Grasso non si è mai tirato indietro in quelle che sono state le sue responsabilità, anche quando si è trattato di prendersi degli insulti, ma probabilmente ora la misura è colma. E gli attacchi che gli sono stati tributati anche dal presidente del Pd Matteo Orfini lo scorso settembre non avrebbero contribuito a svelenire il clima.

Mdp plaude alla scelta di Grasso. "Chi serve lo Stato si trova spesso dinanzi a scelte difficili ed è proprio per questo che apprezzo il senso delle istituzioni sempre dimostrato dal Presidente del Senato - dichiara Roberto Speranza -. Rispetto profondamente la decisione di lasciare il gruppo del Pd dopo le ultime gravissime scelte compiute. La politica ha oggi più che mai bisogno di buoni esempi. Noi continueremo ad impegnarci per dare vita a quel progetto visionario a cui proprio Piero Grasso ha fatto riferimento nel suo intervento a Napoli". 

"La motivazione della scelta del presidente Grasso di lasciare il gruppo parlamentare del PD la capiremo nei prossimi giorni, certo è una scelta che amareggia, non c'è nessun dubbio. Se il tema fosse quello della legge elettorale, sono convinto che avremmo buoni argomenti per spiegare il perché delle nostre scelte", osserva il Ministro alle politiche agricole e vicesegretario del Pd Maurizio Martina, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.

"Il presidente Grasso mi ha comunicato per telefono la decisione di dimettersi dal gruppo del Pd poco prima di renderla nota. Per quanto mi ha detto si è dimesso dal gruppo principalmente perchè non condivide la linea politica del partito e, in particolare, le decisioni sulla legge elettorale", riferisce il capogruppo dem, Luigi Zanda sottolineando che si tratta di una decisione inattesa.

«Presidente del #Senato @PietroGrasso lascia il gruppo del #PD. Un fatto politico importante e positivo»: così il segretario nazionale di Sinistra italiana accoglie su twitter le dimissioni di Pietro Grasso dal gruppo Pd.

«Piero Grasso lascia il Pd nel giorno in cui Denis Verdini ostenta il suo ingresso in maggioranza. Con questo gesto Grasso svela definitivamente la natura marcia del PD, che era chiara fin dall’inizio della legislatura. Grasso ha atteso anche troppo, c’è da chiedersi perchè», afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Senato Giovanni Endrizzi.

La decisione di Grasso «è clamorosa» ma «anche lui si è reso conto che questo partito ha portato avanti manovre da golpisti istituzionali, cose fatte da uno squallido golpista e bulletto», ha detto Alessandro Di Battista intervistato da Radio 105 Matrix.

«Apprendo adesso che Grasso lascia il gruppo del Pd. A lui dico: adesso è troppo tardi, Presidente, doveva farlo prima e così avrebbe evitato di mettere il suo nome tra i responsabili dell’approvazione del Rosatellum», diceil senatore del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi che proprio ieri aveva invitato il presidente Grasso a dimettersi. «E invece l’unico ad aver fatto questo gesto nella storia repubblicana, e a dimettersi per protesta contro la fiducia su una legge elettorale, resta il presidente Giuseppe Paratore nel 1953» conclude.


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