Caccia al killer russo di Budrio Anche i parà e i Nocs lo cercano

Igor Vaclavic sembra essere sparito nel nulla. Il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato: «Momento delicato, è una figura molto pericolosa»

Desolazione e vaste aree insalubri hanno contribuito a dare il nome di Marmorta a una parte dell'estesa zona umida a nord di Molinella, terra di nessuno tra le province di Bologna, Ferrara e Ravenna. Qui, in mezzo a boscaglie e paludi, da qualche parte, forse in un covo più simile a una tana per animali che a un rifugio umano, si pensa possa nascondersi Igor "il russo", alias Vaclavic lo slavo.

Il super-ricercato, sospettato di due omicidi, per ora è riuscito a sfuggire al rastrellamento imponente delle forze di polizia. Una caccia all'uomo a tutto campo, coordinata dai Carabinieri, e alla quale partecipano i reparti speciali della Polizia, commandos, elicotteri, tiratori scelti, cani molecolari che si spera con il loro fiuto possano individuare una traccia.

Igor Vaclavic è ricercato da una settimana per l'omicidio del barista Davide Fabbri di Budrio e per il delitto di ieri sera a Portomaggiore, nel Ferrarese, dove è morto Valerio Verri, guardia ecologica volontaria, mentre il suo collega di pattuglia, l'agente della polizia provinciale Marco Ravaglia, è rimasto ferito in modo serio. In azione anche i reparti speciali dei carabinieri e della polizia.

Il "rambo" 41enne, già in passato condannato per rapine commesse armato da "ninja" - arco, frecce e anche un'ascia - oltre ad aver ucciso due persone è sospettato anche di un terzo delitto, commesso a Ravenna a fine 2015. È in fuga armato almeno con due pistole e una quarantina di munizioni. Pronto a tutto per non farsi trovare, in grado di sottrarsi all'arresto, come ha dimostrato ieri sera, quando una macchina dei Carabinieri lo ha speronato. E riuscito a dileguarsi per i campi a piedi, lasciando il Fiorino al lato della strada, in via Spina, nella campagna di Molinella. Più tardi ai cani addestrati è stato fatto fiutare il Fiorino e nella notte sembravano aver trovato la scia giusta, ma si sono fermati in fondo a uno sterrato. Proprio sul furgoncino, oltre che sulla bici e il giubbotto trovati all'interno, sono proseguite le analisi del Ris, alla ricerca di impronte da comparare con quelle prese a Vaclavic quando fu trattenuto in un Cie, per un ordine di espulsione. 

Nella consapevolezza di aver come obiettivo una persona "estremamente pericolosa", ha detto il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, che ha lanciato un messaggio alla cittadinanza: bisogna "fare attenzione, perché è un momento delicato. Bisogna avere prudenza nel muoversi, fare attenzione alle persone che si incontrano", ha spiegato, consigliando di segnalare "tempestivamente alle forze di polizia" ogni situazione sospetta "senza intervenire direttamente".

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