Aleppo, l'allarme dell'Unicef 4 mila bimbi rischiano la vita

Canta vittoria per la «liberazione» di Aleppo il presidente siriano Bashar al Assad, sostenuto da Iran e Russia. Mentre l’Unicef lancia l’allarme per 4mila bambini che nella martoriata città, innevata e in parte rasa al suolo, rischiano di morire per il gelo e l’assenza di aiuti.

E sono almeno 10 i bambini uccisi invece nelle ultime ore in raid aerei turchi a est di Aleppo in una località controllata dall’Isis in quella che viene definita «lotta al terrorismo».
L’allarme dell’Unicef è stato oggi accompagnato dal lancio di una campagna di sensibilizzazione per i bambini di Aleppo.

L’#AleppoDay è stato ricordato dal Trentino alla Calabria, passando per Roma, dove l’Unicef ha invitato a una mobilitazione pubblica a Piazza del Popolo, evocando il simbolo della coperta.
L’agenzia Onu in Italia ha infatti invitato i cittadini a esporre una coperta da balconi e finestre.
L’evacuazione forzata degli ultimi civili e miliziani da Aleppo est sembra intanto giunta al termine. Il comitato internazionale della Croce Rossa afferma che 34mila persone sono state evacuate finora, e stanotte 4mila miliziani. Il governo turco, che ha partecipato alla stesura dell’accordo di resa, afferma del trasferimento di 40mila persone. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), riferisce di 27mila evacuati da giovedì a oggi. L’evacuazione ha riguardato anche centinaia di civili da due località sciite assediate da insorti anti-regime.

In questo quadro, la tv di Stato siriana ha annunciato in serata che dopo quattro anni «la città è tornata sotto il pieno controllo delle forze governative».

Gli Hezbollah e i militari di Damasco si mostrano mentre prendono il controllo dell’ultimo bastione ribelle, «svuotato delle armi e di miliziani». E il contestato raìs di Damasco, Bashar al Assad, ha detto che la «liberazione di Aleppo non è una vittoria solo per la Siria, ma per chiunque partecipi davvero alla guerra al terrorismo, e quindi è una vittoria anche per la Russia e l’Iran». Sia Mosca che Teheran hanno ribadito che il destino politico di Assad non è più in discussione, sancendo così una schiacciante vittoria militare e diplomatica dopo cinque anni dall’inizio delle violenze.

Assad si mostra vittorioso su un Paese in gran parte distrutto e con una popolazione infantile fortemente esposta al dramma della guerra. Soltanto per quanto riguarda Aleppo, l’Unicef ricorda che molti bambini sono rimasti orfani, mentre «si hanno notizie non confermate di minori morti sui bus dell’evacuazione a causa del sovraffollamento». Per l’organizzazione umanitaria internazionale Save The Children, tra gli sfollati di Aleppo est «migliaia sono bambini e neonati, in condizioni di estrema vulnerabilità anche per il freddo ed il gelo, spesso malnutriti, dopo mesi sotto assedio senza cibo adeguato».

E tra i 47 civili uccisi oggi dall’aviazione turca a est di Aleppo, nel distretto di al Bab in mano all’Isis, almeno dieci sono minori. Altre sette vittime sono donne. Ankara da fine agosto ha avviato una campagna militare «anti-terrorismo» contro l’Isis ma soprattutto contro forze curde nel nord della Siria. E dopo che ieri ha perso 16 militari in scontri vicino ad al Bab, oggi è arrivata dura - ma contro i civili - la rappresaglia turca.

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