Austria, sfida all'ultimo voto tra Van der Bellen e Hofer

di Stefan Wallisch

Domenica 4 dicembre, alle ore 17, l’Austria tirerà un sospiro di sollievo. Con la chiusura dei seggi elettorali si concluderà la campagna elettorale per le presidenziali più lunga e - come è stata definita - più sporca di tutti i tempi.

Il vincitore del testa a testa tra il verde Alexander Van der Bellen e il liberal-nazionale Norbert Hofer, verrà forse proclamato solo lunedì oppure addirittura martedì, dopo lo scrutinio dei voti per corrispondenza, che erano già decisivi la scorsa primavera, ma anche causa dell’annullamento del voto. E comunque vada, gli occhi sono ormai puntati sulle politiche della prossima primavera.

Il rush finale di questa campagna elettorale, a parte qualche schermaglia, è piuttosto sottotono. Gli ultimi mesi, segnati da colpi di scena (dall’invalidazione del voto del 22 maggio al rinvio del «ballottaggio bis» perché la colla delle buste non teneva), hanno messo a dura prova i due candidati, ma anche gli elettori. I confronti televisivi, che in primavera avevano ancora registrato ascolti quasi da finale di Champions League, ormai non scaldano più gli animi.

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Le capacità retoriche del 45enne Hofer non sorprendono più, come neanche il modo un po’ burbero del verde 72enne davanti alle telecamere. I sondaggi danno i due in assoluta parità, saranno perciò gli indecisi, che all’ultimo si recheranno alle urne, a indicare il prossimo inquilino della Hofburg. Alto come mai il numero dei voti per corrispondenza che tradizionalmente favoriscono i candidati di sinistra oppure liberali, in questo caso Van der Bellen.

La vera partita è però ormai quella che si giocherà la prossima primavera, quando gli austriaci torneranno alle urne per le politiche, non appena socialdemocratici e popolari concluderanno anticipatamente la legislatura. Secondo i sondaggi, la Fpoe è ormai sola al comando. Sia nella Spoe che nella Oevp ci sono due anime, una che esclude categoricamente una collaborazione con i liberal-nazionali e l’altra più possibilista. Così capita che il vicecancelliere e leader dei popolari Reinhold Mitterlehner si esprima a favore di Van der Bellen, mentre il suo capogruppo in parlamento Reinhold Lopatka fa outing come elettore di Hofer. Ultima speranza delle Oevp è considerato ormai il giovane e talentuoso ministro degli esteri Sebastian Kurz, che ad appena 30 anni potrebbe tentare la difficile rincorsa e guidare il suo partito verso le politiche del 2017.

La situazione non è molto più serena nelle file dei socialdemocratici. Ha, infatti, suscitato stupore il confronto radiofonico - per molti un pò troppo cordiale - tra il cancelliere Christian Kern e il leader Fpoe Heinz-Christian Strache. Quello che è stato definito dalla stampa l’inizio di un «flirt rosso-blu» non ha invece alcun futuro secondo il potentissimo sindaco di Vienna Michael Haeupl che sulla Tiroler Tageszeitung ha sentenziato: «Una coalizione con la Fpoe è esclusa». E così l’Austria resterà in campagna elettorale anche dopo il 4 dicembre. Dopo le elezioni e prima delle elezioni.

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