Sondaggi referendum, no avanti Divario massimo fra i giovani

Ultimo giorno di pubblicazione dei dati: si conferma il trend favorevole al no alla riforma costituzionale Renzi-Boschi.

Oggi è l’ultimo giorno prima che cali il silenzio di legge, almeno in pubblico, sui sondaggi in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.

Le rilevazioni sono concordi nel fotografare un trend favorevole al no, con una forbice che a seconda dei casi varia dai 3 ai 9 punti percentuali.

Oggi i maggiori mass media nazionali hanno dunque diffuso gli ultimi dati.

Il sondaggio di Demos&Pi e Demetra per La Repubblica indica sette punti di divario fra contrari (41%) e favorevoli (34%) alla riforma Renzi-Boschi, mentre il 25% non sa o non risponde.

Meno marcato il divario fotografato due giorni fa dal sondaggio di Demopolis per La7: il no è stimato al 39%, il sì al 36%, gli indecisi saarebbero il 25%, l’affluenza dichiarata del 56% (dati ripercentualizzati in assenza del non sa: no: 52% (forchetta statistica 49-55%) e sì 48% (45-51%).

Lo stesso sondaggio conferma che il referendum sarà per la maggioranza di elettori anche l’occasione di esprimersi sull’operato del governo guidato da Matteo Renzi: il 40% infatti afferma che votarà sui contenuti della riforma, il 56% sull’azione dell’esecutivo.

Un sondaggio dell’Istituto Ixè per Agorà (Raitre) indica il distacco in 5 punti, mentre l’affluenza sarebbe al 62%. Il no, infatti, è in vantaggio 42% a 37% (una settimana fa era 40 a 37).

Gli elettori del Pd rimangono fortemente propensi a votare sì (77%), quelli M5S e Lega Nord a votare no (74% e 72%).

Un sondaggio di Tecnè per «Porta a porta», effettuato il 12 novembre, rileva a sua volta il vantaggio del no: 53,5% contro 46,5%; la quota degli indecisi sarebbe del 16,5%, l’affluenza appena del 50%.

Questo sondaggio ha disaggregato le intenzioni di voto anche per fasce di età e aree geografiche.

Nel primo caso, pur vincendo sempre il no, emerge una differenza tra giovani e più avanti con l’età: questi ultimi (over 54 anni) sono più favorevoli alla riforma, con il sì al 49%; nella fascia 18-34 anni invece i contrari superano nettamente i sostenitori della riforma (58% a 42%), mentre nel gruppo degli elettori fra i 35 e i 54 anni c’è meno divario (53% a 47%).

Il Sud e il Nordest risultano le aree d’Italia più contrarie alla riforma, rispettivamente con 55%-45% e 56%-44%; il nordovest vede i no al 52%, il centro al 51%.

[Nella foto, corteo degli studenti contro il governo Renzi e la riforma costituzionale a Torino, il 17 Novembre 2016]

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