Alfano sul referendum «Il rinvio è possibile»

Il governo non rinvia il referendum, per ora. Il ministro dell’interno Angelino Alfano fa sapere che, in caso di richiesta da parte dell’opposizione, il ritardo nella chiamata alle urne potrebbe essere preso in considerazione.

Un cambio di data (il referendum è stato fissato per il 4 dicembre) potrebbe far comodo alla maggiroanza, che spinge per il sì alla modifica della Costituzione. Ma potrebbe trovare appoggio anche in ambienti di Forza Italia.

Motivazione: c’è stato il terremoto, le operazioni di voto diventano più complesse.

«Ritengo - ha detto Alfano ai microfonio di Rtl - che la cultura di governo e la posizione politica di un movimento come Forza Italia che sta nel Partito Popolare Europeo e che è guidato da qualcuno che ha dovuto subire anche dei terremoti durante la propria gestione del Paese, mi riferisco a Berlusconi e L’Aquila, conosce bene quanto diventi prioritario rispetto a tutto, quanto diventi indispensabile recarsi sui luoghi del sisma, e quanto anche dal punto di vista dello spirito pubblico diventi difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito».

Per ora però Forza Italia tira il freno: «Rinviare la consultazione costituzionale sarebbe da folli e irresponsabili. Non siamo disponibili a prendere in considerazione ipotesi che vanno annoverate sotto la voce fantapolitica». Parole del capogruppo Renato Brunetta.

«L’Italia è paralizzata da mesi da una campagna elettorale permanete voluta dal Governo su queste riforme: è giunto il momento che gli elettori si esprimano. E poi... Tre Governi non eletti... Referendum da rinviare... voto delle Province cancellato: ma i cittadini hanno ancora diritto di dire la loro?», scrive su Facebook Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi.

E, in un videoforum su Repubblica.it, anche Stefano Parisi è convinto che prima si voti, meglio è. «Io penso che l’Italia non possa andare ancora nell’incertezza prima si vota meglio è». E infine: «Il tema vero è che il governo si dedichi al terremoto e all’emergenza economica. Il premier dedichi meno impegni alla campagna referendaria e si impegni sul terremoto».

Stefano Di Tragllia, esponente Pd per il No, dice : «Io piuttosto riniovierei la Leopolda, soprattutto se si intende, come leggo, riempirla di testimonial del terremoto».

In mattinata il premier Matteo Renzi si è affrettato a smentire le dichiarazioni del suo ministro dell’interno.

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