Germania, preso il siriano in fuga: «Legami con l'Isis»

«Stanchi ma felici: abbiamo catturato il sospetto terrorista ieri sera a Lipsia», lo scrive la polizia tedesca in un tweet.
Le forze dell’ordine tedesche erano sulle tracce di Albakr dopo che il profugo siriano era sfuggito alla cattura sabato nella vicina città di Chemnitz.

Diverse centinaia di grammi di esplosivi «altamente volatili» erano state trovate presso la sua proprietà, hanno detto gli investigatori.

Il capo della polizia sassone, Jörg Michaelis, ha confermato che esiste un nesso fra il siriano arrestato a Lipsia e l’Isis.

«Il modo di agire e il comportamento del sospettato parlano attualmente di un contesto Isis», ha detto il presidente della Polizia regionale (Lka) della Sassonia, Joerg Michaelis riferendosi in una conferenza stampa a Dresda sull’arresto di Jaber Albakr.

Una «connessione» con lo Stato islamico era stata segnalata già sabato dall’agenzia Dpa citando «ambienti della sicurezza».

La polizia ha precisato che sono stati due i siriani che hanno contribuito alla cattura di Jaber Albakr, il terrorista che preparava una bomba a Chemnitz.

Come riferisce il sito de quotidiano Bild, un portavoce della polizia sassone ha detto che «due siriani lo hanno bloccato nel loro appartamento». Basandosi su proprie informazioni, il sito precisa che Albakr li aveva contattati ieri verso mezzogiorno alla stazione di Lipsia e si era fatto portare nel loro appartamento. «Solo la sera» i due si sono accorti che era ricercato, quando la polizia ha diffuso un appello anche in arabo: uno è andato in commissariato ad informare la polizia mentre l’altro ha legato il terrorista «al divano con una corda».

Per telefono poi ha messo un guardia la polizia che Albakr presto si sarebbe liberato e, «tramite Whatsapp ha anche mandato una foto». Allora, racconta ancora Bild, gli agenti hanno fatto scattare il blitz condotto con «una semplice squadra di intervento» senza l’ausilio di forze speciali. Quando sono entrati nell’appartamento, «il siriano stava addosso a Albakr con le ginocchia per trattenerlo».

Sabato un altro blitz era stato compiuto dalle teste di cuoio che hanno usato anche granate assordanti per entrare in un appartamento nella parte orientale della stessa città, che risulta essere uno dei tanti indirizzi collegati ad Albakr. Nel raid è stato fermato un uomo sospettato di avere legami con il super-ricercato.

Sempre sabato tre persone erano state arrestate: due sono state rilasciate, mentre il terzo, un siriano, resta in custodia ed è ritenuto la mente del piano che prevedeva un attacco esplosivo, forse in un aeroporto tedesco. L’uomo aveva preso in affitto l’appartamento che la polizia ieri ha prima circondato, poi - dopo la fuga dei sospetti - perquisito, trovando dell’esplosivo.

L’arrestato è un connazionale di Albakr, ha detto il portavoce della polizia della Sassonia all’Ap, Tom Bernhardt, senza però fornire ulteriori dettagli sulla sua identità.

Nel covo sono state trovate «diverse centinaia di grammi» di un esplosivo «volatile» in grado di provocare seri danni, ha aggiunto il portavoce. Gli esperti lo stanno analizzando per determinare se si tratti dello stesso tipo di esplosivo usato negli attacchi del 13 novembre a Parigi e del 22 marzo a Bruxelles, a base di acetone, noto come il Tatp. «È paragonabile a quello», ha detto Bernhardt.

L’esplosivo è stato quindi neutralizzato in modo controllato dalle teste di cuoio sul posto perchè considerato troppo pericoloso da trasportare.

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