Sei miliardi in 3 anni per le pensioni: raggiunta una prima intesa con i sindacati su Ape, lavoratori precoci, quattordicesime

Il Governo stanzierà 6 miliardi nei prossimi 3 anni per interventi in materia previdenziale: l'impegno annunciato ieri dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti nel corso del confronto con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ha aperto la strada alla firma del verbale da parte dei rappresentanti sindacali, che, pur apprezzando il buon lavoro svolto, hanno voluto rimarcare la necessità di «fare ancora molto».

L'accordo sulle misure da inserire nella legge di bilancio di fatto non modifica la legge Fornero sulla previdenza ma prevede l'Ape (l'anticipo pensionistico, volontario o agevolato), l'aumento dei trattamenti pensionistici bassi (tramite la cosiddetta quattordicesima), l'equiparazione della no tax area tra dipendenti e pensionati e l'uscita con 41 anni di contributi per alcune categorie di lavoratori precoci. Nel complesso si prevede di stanziare 6 miliardi in 3 anni ma non si sono definite le cifre misura per misura, in attesa di chiarire in particolare le platee dei lavoratori precoci che avranno lo «sconto» per l'uscita anticipata e quelle dei lavoratori che avranno diritto all'Ape agevolata.

  • Due numeri da ricordare: 63 anni di età per l'addio anticipato al lavoro e 41 anni di contributi per il pensionamento dei cosiddetti «baby» lavoratori. Ecco alcuni casi. 
  • Manovale che ha iniziato minorenne. Già prima dei 19 anni aveva 12 mesi di contributi. Se nel 2017 in totale avrà totalizzato 41 anni di «anzianità» potrà andare in pensione, non importa l'età.
  • Disoccupato senza ammortizzatori. Ha finito cassa integrazione e indennità e si ritrova disoccupato a 63 anni. Chi si trova così, può ricorrere all'Anticipo pensionistico agevolato. Gratis.
  • Nonna classe '53, via prima ma si paga. Ha compiuto 63 anni, con le attuali regole pensionistiche vede l'uscita ancora lontana. Dal prossimo anno avrà diritto a ritirarsi, ma l'assegno che riceverà ogni mese sarà decurtato con una penalizzazione intorno al 6% per ogni anno di anticipo.
  • Bonus per l'anziano povero. Ha più di 64 anni e non arriva a mille euro al mese, finora non aveva quattordicesime o somme aggiuntive, riconosciute fino ai 750 euro. Ma col 2017 si cambia e spunterà un bonus dai 336 ai 504 euro l'anno, a seconda dei contributi.

 

 

comments powered by Disqus