Roma, 10 ore di vertice M5S Invito a Raggi: via la Muraro

Il direttorio M5s, dopo una riunione fiume di 10 ore, avrebbe chiesto alla sindaca di Roma Virginia Raggi di ridiscutere le nomine di Raffaele Marra (vicecapo di Gabinetto), Salvatore Romeo (capo segreteria), nonché degli assessori Paola Muraro (Ambiente) e Raffaele De Dominicis (assessore al bilancio in pectore).

La Raggi nel frattempo ha incontrato la giunta. Starebbe emergendo uno spostamento del vicecapo di gabinetto Raffaele Marra e un ridimensionamento del ruolo del capo della segreteria Salvatore Romeo con relativo taglio di stipendio.

La sindaca non sarebbe invece intenzionata a rinunciare a Raffaele De Dominicis; mentre per Paola Muraro attenderebbe di leggere le carte dell'inchiesta. 

Oggi Beppe Grillo arriverà nella capitale per vedere la sindaca Virginia Raggi.

Dieci ore di riunione alla ricerca di una soluzione sul caso Roma. È stato un vero e proprio conclave quello dei vertici M5S alla Camera: presenti diversi esponenti del Direttorio (tra gli altri Luigi Di Maio, Roberto Fico e Carla Ruocco) oltre agli esponenti del mini-direttorio Stefano Vignaroli e Paola Taverna. "La riunione non è finita, è solo sospesa e potrà continuare anche domani, è una riunione in fieri", ha detto Roberto Fico, membro del direttorio M5S. Durante la riunione, spiega Fico, è stato sentito anche Beppe Grillo.

La riunione non ha riguardato solo il caso dell'assessore Paola Muraro ma l'intero 'capitolo' Roma. E l'obiettivo è trovare una exit strategy comune per uscire dal vespaio capitolino che sta scatenando le critiche e le accuse da aprte delle altre forze politiche.

Di certo è esclusa l'ipotesi di togliere il simbolo del movimento alla sindaca Virginia Raggi.

E la sindaca, dopo aver incontrato i consiglieri comunali M5S, si è confrontata con gli assessori. "Chiedete a loro. Prima o poi parlerò anche io", ha detto, uscendo dal Campidoglio, il vicecapo di Gabinetto Raffaele Marra rispondendo a chi chiedeva di commentare le voci secondo le quali il direttorio avrebbe chiesto alla sindaca Virginia Raggi di rimuoverlo dalla squadra.

La tempesta sulla giunta M5S a Roma, dunque,  scuote tutto il movimento ed anche la base si fa sentire con forza sul Web, con proteste ma anche con incoraggiamenti alla 'sindaca'.

Paola Muraro, indagata, ha consegnato alla commissione Ecomafie un lungo dossier di mille pagine e il suo avvocato ha fatto sapere che vuole essere sentita dai pm. 

Ieri Luigi Di Maio ha rinunciato a partecipare alla trasmissione Politics e Alessandro Di Battista ha interrotto il tour referendario rientrando dalla Campania: "Ci sono problemi a Roma ed è meglio tornare", ha spiegato. 

"Ho incontrato i titolari dell' indagine che vede coinvolta l'assessore Muraro a cui ho ribadito la piena disponibilità ad un interrogatorio per chiarire tutti i punti di questa vicenda". Così l'avvocato Salvatore Sciullo lasciando gli uffici di piazzale Clodio dove ha incontrato Alberto Galanti, titolare dell'indagine sui rifiuti in cui la Muraro è accusata della violazione di norme ambientali.

I magistrati, prima di procedere con eventuali convocazioni, attendono la trascrizione dell'audizione in Ecomafie. Ieri la Muraro ha consegnato alla commissione Ecomafie un faldone di circa mille pagine. Si tratta di materiale che presto sarà all'attenzione anche dei pm della Procura di Roma che indagano sul business dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale. La Muraro, che per 12 anni è stata consulente, avrebbe fornito in particolare documentazione in relazione al periodo compreso tra il 2013 e il 2015.

La base attacca

L'assessore Muraro, la sindaca Virginia Raggi, ma anche il Direttorio: nel mirino della base M5S finiscono un po' tutti sul blog di Beppe Grillo dove, in coda al videomessaggio di ieri della prima cittadina capitolina, si susseguono i messaggi di critica.

"L'affaire Muraro/Raggi a Roma sta minando l'intero progetto del Movimento, quello originario voluto da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Trasparenza, legalità, democrazia diretta, coinvolgimento della rete, nulla di tutto ciò è stato fatto in questa imbarazzante vicenda romana", scrive Fabrizio D. da Roma mentre Demetrio, da Firenze, attacca: "Mi spiace tanto dirlo ma la vicenda di Roma sta imputtanando tutto il M5S. Che si può fare? Per me prima di tutto fuori la Muraro e poi scuse della Raggi alla Roma per bene". Poco più su anche Darth va giù duro e sottolinea che "senza Casaleggio e con Grillo che si è fatto da parte, in neanche cinque mesi son riusciti a mandare a puttane il movimento" mentre Gina consiglia: "Prima di assumere ogni carica ripassatevi la storia del vostro movimento". E c'è anche chi, in chiave 'storiografica' manifesta comunque la sua vicinanza al Movimento: "Roma sarà la nostra stalingrado resistere resistere resistere!". 

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, intanto chiede le dimissioni del direttorio del Movimento dopo che - accusa - ha dimostrato di "non saper gestire il Movimento".

Paola Muraro risulta indagata da aprile. E del fascicolo aperto sull'assessore all'Ambiente del Comune di Roma sapevano sia la sindaca Virginia Raggi sia il direttorio del M5S. Sono diverse, e tutte dalle conseguenze imprevedibili, le notizie che emergono dall'audizione di Raggi e Muraro in commissione Rifiuti.

Un'audizione fiume in cui, al di là della gestione dei rifiuti della Capitale, è la figura di Muraro a finire nel mirino dei componenti. E nella quale Raggi afferma, quasi a sorpresa, che dell'indagine sull'assessore aveva informato i vertici pentastellati. Parole di certo in controtendenza con quanto emerge dal Direttorio, secondo cui del caso Muraro non si era a conoscenza, e che rischiano di portare ad uno scontro frontale tra la prima cittadina di Roma e i vertici del M5S. Direttorio che, sul caos in Campidoglio, da giorni appare andare in ordine sparso a testimonianza del fatto che, come osserva anche qualche pentastellato, a Roma si stia giocando da tempo la grande partita delle correnti interne. 

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