Una «mission impossible» al Polo Sud per recuperare un ricercatore malato

Partita la più pericolosa missione di salvataggio in Antartide, organizzata quando freddo e buio sono al culmine nel continente bianco. Due aerei bimotore Twin Otter sono decollati il 14 giugno dal Canada per recuperare uno dei membri del personale della base di ricerca americana Amundsen-Scott South Pole, per un’emergenza medica che richiede il ricovero. Lo rende noto la National Science Foundation (Nsf), che gestisce la base. Per ragioni di privacy non sono disponibili dettagli sulle condizioni del paziente.

È la terza missione di salvataggio nell’inverno australe, dopo quelle dell’aprile 2001 e del settembre 2003, ma nessuna è mai stata affrontata in questo periodo dell’anno, quando buio e freddo sono all’apice, con temperature fino a meno 80 gradi. I due Twin Otter dovrebbero arrivare a destinazione il 19 giugno, se le condizioni meteo lo consentiranno. Dopo aver sorvolato il Sudamerica, uno dei due si fermerà nella base britannica Rothera come supporto alle operazioni; l’altro proseguirà per altri 2.400 chilometri fino alla base americana.

Nelle basi aperte in inverno restano al lavoro una dozzina tra ricercatori e personale tecnico e i problemi medici sono gestiti dal medico della base o con la telemedicina. Le condizioni meteo e di luce sono tali che tra febbraio e ottobre non sono programmati voli per o dalle basi attive in inverno. La decisione di evacuare qualcuno non è mai presa alla leggera perché una missione di salvataggio è complicata e può mettere a rischio anche la vita del pilota.

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