Libia, serbi uccisi sotto le bombe Usa

«Bombardamenti intelligenti», lo schiaffo agli americani. La portavoce della diplomazia russa contesta il bombardamento della Libia. I militari a stelle e strisce - dice - non hanno tenuto conto che nella fattoria di Sabratha c'erano anche due cittadini serbi, rapiti dall'Isis. I due sono morti.

Mosca chiede agli Usa e agli altri Paesi Nato di «scegliere i bersagli in modo responsabile e preciso, così come fanno le forze dell’aeronautica russa in Siria». Lo scrive la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, in una nota pubblicata sul sito ufficiale del ministero degli Esteri russo, esprimendo le condoglianze di Mosca per la morte dei due cittadini serbi rapiti, rimasti uccisi nei bombardamenti Usa contro una postazione Isis nei pressi della cittadina libica di Sabratha.

Insomma si tratta di un vero e proprio invito a prendere ad esempio l’aviaizone russa in materia di «bombardamenti intelligenti». «Non è per niente la prima volta - sottolinea Zakharova - che in seguito a raid di aerei Nato muoiono persone innocenti. Certamente gli Usa e i loro alleati, nel condurre operazioni di tal genere, devono essere guidati anzitutto dal diritto internazionale e agire non unilateralmente bensì coordinando i propri passi con tutti i partecipanti interessati della comunità internazionale».

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