Upt, Mellarini batte Dellai nella roccaforte Trento

di Luisa Maria Patruno

Il Chievo di Maran ha vinto a Torino contro la Juve di Allegri. Per usare la metafora calcistica utilizzata nei giorni scorsi da Tiziano Mellarini, è questo quello che è accaduto ieri sera a Cognola all'assemblea dell'Upt di Trento. E ora l'esito del congresso appare segnato, visto che era il capoluogo la roccaforte su cui poteva contare Lorenzo Dellai sia in termini di consenso interno che di progetto politico con il Cantiere civico e democratico.

All'assemblea cittadina dell'Upt ieri sera si sono riviste le «truppe cammellate», quelle che non si vedevano dall'ultimo congresso della Margherita, quando si sfidarono Luca Zeni e Giorgio Lunelli, il primo voluto da Lorenzo Dellai e il secondo sostenuto da Silvano Grisenti. Allora, vinse Lunelli. Come sappiamo. E Dellai, che era presidente della Provincia, perse il congresso. Ieri sera l'applausometro della sala, dunque la risposta di chi ha seguito le relazioni e gli interventi dei due candidati alla segreteria provinciale del partito, Lorenzo Dellai e Tiziano Mellarini, era decisamente a favore dell'onorevole e fondatore dell'Upt e del progetto cittadino del Cantiere civico e democratico.

Ma mentre l'assemblea andava avanti con il dibattito, fuori sulle scale un fiume continuo e denso di persone (come ha notato Dellai nella sua replica, più di quante ce ne sono stati al congresso provinciale di Vezzano quando fu eletta Donatella Conzatti) si dirigeva dritto dritto verso il seggio, spesso senza degnare neppure di uno sguardo la sala, per altro alleggeritasi di molto non appena è stato annunciato che i seggi erano aperti.

Alla fine i votanti sono stati 378. In 201 hanno scelto Carlo Filippi , sostenuto da Salvatore Panetta (area Mellarini) come nuovo coordinatore cittadino, e in 145 invece per il dellaiano Corrado Paolazzi , il resto nulle. In gioco non c'era solo la scelta del coordinatore cittadino, tra Paolazzi e Filippi, e dei 15 membri del parlamentino provinciale. C'era il futuro del Cantiere a Trento - e forse anche il futuro della giunta del sindaco Andreatta - ma soprattutto la scelta di una rotta politica da dare all'Upt, su quello che questo partito vuole essere in futuro, che ieri è parsa al bivio tra due opzioni emerse bene in tutta la loro diversità, benché Mellarini, per definire la collocazione di una Upt all'interno del centrosinistra autonomista, senza tentazioni neocentriste, ha detto: «Noi siamo nel campo democratico», prendendo a prestito una definizione che Dellai continua a utilizzare negli ultimi tempi, e che poteva essere rassicurante per l'Upt cittadino.

Il confronto tra i due big è stato molto teso e a tratti duro, come quando Mellarini ha contestato a Dellai l'iniziativa personale dei «180 secondi» a Sanbapolis, che secondo l'assessore provinciale è il vero «Cantiere da chiudere» perché avrebbe avuto lo scopo di portare l'Upt nel Pd ma poi non ha avuto riscontro; o ancora la decisione di Dellai di candidarsi con Scelta Civica che non era nel centrosinistra autonomista. E quando Mellarini ha sostenuto, parlando da nuovo segretario dell'Upt se lo diventerà: «Il 24 gennaio, dopo il congresso, dovremo chiedere una verifica politica di coalizione». Parlava della Provincia ma soprattutto della città. Di Trento. Dellai ha ribattuto per le rime, a tratti teso ed emozionato, sui due punti e poi ha difeso il Cantiere cittadino e su questo punto si è accalorato con una stoccata che è parsa diretta alla segretaria Donatella Conzatti: «Caro Tiziano, sei stato mal consigliato sul Cantiere da chi vuole avvelenare i pozzi».

Poi parlando del Comune ha concordato sul «disagio» che si sta vivendo nell'Upt ma ha ammonito: «Lo sbocco di questo disagio rischia di essere che il Pd si riprenderà l'urbanistica». Dopo lo spoglio dei voti Mellarini ha commentato: «Nessuna euforia, è un passaggio importante ma ce ne sono altri. Spiace però che si parli di truppe cammellate, non è colpa mia se non c'era una sala più ampia».

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