La comunità islamica: sono terroristi, non religiosi Ugo Rossi: «Uniti contro terrorismo e intolleranza»

«La Comunità islamica del Trentino Alto Adige esprime una condanna forte senza mezzi termini per i gravissimi atti terroristici avvenuti in Francia, che sono crimini contro l’umanità e invita tutti ad unirsi per affrontare qualsiasi atteggiamento estremista che minaccia la sicurezza e la buona convivenza tra tutti i componenti della nostra società civile».

Così il presidente della Comunità islamica del Trentino Alto Adige e imam di Trento, Aboulkheir Breigheche.

«L’islam - aggiunge - è estraneo a qualsiasi forma di estremismo, è la religione della pace, e i veri musulmani sono anche loro vittime di questi atti criminali. Chi commette atti criminali o ha atteggiamenti estremisti è da definire criminale e basta, la criminalità non ha religione».
«Avvertiamo tutti  - conclude - che le generalizzazioni e le strumentalizzazioni sono controproducenti e offensivi per i milioni di musulmani che sono europei a tutti gli effetti.
L’Europa la vogliamo difendere insieme con i valori umani della fratellanza umana e della solidarietà tra tutti. Esprimiamo le nostre profonde condoglianze ai famigliari delle vittime innocenti e e il sincero dolore per tutta la Francia».

Poco fa anche una nota del presidente del Trentino, Ugo Rossi: «Di fronte a fatti così gravi, accanto al dolore e all’incredulità dobbiamo tutti trovare la forza di gridare no al terrorismo e a ogni forma di intolleranza e fanatismo».

«È un nuovo duro colpo non solo alla Francia - aggiunge - ma all’Europa intera, che sta attraversando una delle fasi più delicate della sua storia. Per questo credo che anche un territorio piccolo ma particolare come il nostro, che ha fatto della pace, della convivenza e del dialogo la propria bandiera, debba fare sentire la sua voce, esprimendo non solo la vicinanza a chi è stato direttamente colpito, ma la ferma condanna a chi usando la violenza ed il terrore cerca di minare le basi della nostra democrazia e dei valori in cui crediamo».

«A quanti si riconoscono nella religione islamica e rifiutano ogni forma di estremismo e violenza - conclude Rossi - rivolgiamo un appello affinchè facciano sentire con forza la loro voce e sappiano isolare qualsiasi piccolo germoglio di fanatismo perchè il seme della distruzione e della pazzia non trovi mai più alcun terreno disposto ad accoglierlo».

Anche altrove in Italia le comunità islamiche condannano i terroristi dell’Isis: «Quelli che hanno compiuto la strage di Parigi sono solo assassini, non musulmani. Siamo molto stanchi di dover ripetere ogni volta questo concetto», dice per esempio Abdallah Khezraji, leader della comunità marocchina di Treviso, che in queste ore si trova nel suo Paese d’origine.

«Ieri sera seguivo le cronache televisive con vari miei connazionali, ad Agadir - ha aggiunto - e la rabbia e lo sdegno erano palpabili. I terroristi di Parigi non c’entrano nè con l’Islam nè con altre religioni, la nostra condanna è assoluta».

Secondo Khezraji ,«è ovvio che adesso l’Occidente dovrà mettere in campo misure di tutela diverse» ed una buona scelta, fra le altre, dovrebbe essere quella di «intensificare la collaborazione con gli organi di intelligence di paesi come il Marocco e la Giordania, due laboratori di opposizione agli estremismi che andrebbero seguiti più attentamente».

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