Dopo Expo, scelta la Fondazione Mach per le ricerche sulla genomica

di Luisa Maria Patruno

La Fondazione Mach di S.Michele all'Adige (Fem) è stata scelta insieme a Isi (Institute for scientific interexchange) di Torino per collaborare con l'Istituto italiano di tecnologia di Genova (IIT) nella costruzione del grande polo italiano per la ricerca innovativa «Human Technopole. Italy 2040» all'Expo di Milano per una ragione fondamentale: gode di «una forte reputazione internazionale» e dispone di «considerevoli competenze in ambito agroalimentare/agronomico».

Non sono state dunque le relazioni amicali o di conoscenza con il ministro di turno ad aver determinato che venisse preferito un istituto di ricerca di provincia alle più blasonate università meneghine, ma - per una volta - quello che si è preso in considerazione è stato solo il merito e il duro lavoro fatto dal Centro di ricerca e innovazione (Cri) della Fondazione Mach, diretto da Roberto Viola, e che ha potuto svilupparsi fortemente negli ultimi anni, sotto la guida dello scienziato Francesco Salamini, fino all'anno scorso presidente della Fem, soprattutto nel settore di ricerca della genomica, su cui Human Technopole ora vuole puntare.

Queste ragioni sono spiegate chiaramente nell'abstract, che illustra il progetto del nuovo polo di ricerca all'Expo, presentato martedì scorso dallo stesso premier Matteo Renzi a Milano. Vi si legge: «Recentemente Fem ha dato una svolta importante alla sua mission andando nella direzione della ricerca scientifica, il che ha portato alla costituzione, nel 2009, del Centro di ricerca e innovazione (Cri) che adotta approcci moderni nella biologia, in particolare nell'ambito della genomica delle piante. Attraverso campagne di reclutamento internazionale sono stati attratti scienziati di spicco e a ciò è seguito un investimento significativo sia tecnologico che infrastrutturale, che ha consentito di lanciare programmi di genomica, metabolomica, analisi
degli isotopi stabili e la costituzione di una facility Gis (Geographic information system) tra le più avanzate d'Europa». Si specifica inoltre che: «Di grande rilievo sono stati i programmi internazionali di sequenziamento genomico coordinati da Cri e in particolare il programma di sequenzamento della vite (Pinot nero) e della mela (Golden)». In ultimo si evidenzia che: «Secondo l'ultima valutazione dei centri di ricerca italiani condotta da Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), il Cri si è classificato al primo posto nell'ambito della scienza e della chimica legate al settore agricolo».

Secondo il progetto, la Fondazione Mach costituirà con IIT il laboratorio del Centro C3 sulla Nutrizione e l'alimentazione per lo sviluppo «delle scienze e tecnologie genomiche applicate al cibo/alimentazione». «Questo centro - viene spiegato - affronterà i temi della produzione agricola sostenibile e di alimenti più sani e sicuri in una società in evoluzione. Saranno adottati gli approcci biologici e biotecnologici più all'avanguardia per svelare la ricchezza della biodiversità e lo sviluppo di nuove varietà di colture necessarie per affrontare le sfide del nuovo millennio».

Nella presentazione si sottolinea inoltre che: «La genomica sta rivoluzionando anche l'agricoltura e i sistemi di produzione alimentare, offrendo nuovi strumenti per tecniche di coltivazione più rapide e precise volte allo sviluppo di nuove varietà. E fornisce la base per comprendere le interazioni ambientali per sviluppare sistemi agricoli sostenibili e alimenti più sani e sicuri». E si elencano infine i vantaggi per l'economia agricola, l'ambiente, la nutrizione umana e animale e la biodiversità.                                         

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