Valdastico, le condizioni di Ugo Rossi per dire sì

Veneto sollecitato a limitare il traffico pesante verso il Trentino sulla statale 47

di Luisa Maria Patruno

In occasione della nomina dei tre rappresentanti della Provincia di Trento nel Comitato paritetico con Veneto e Stato, costituito per cercare di trovare l'intesa sulla realizzazione della autostrada Valdastico Nord, il governatore trentino Ugo Rossi ha scritto una lettera il 2 settembre scorso al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, con allegata una relazione di 12 pagine dal titolo: «Corridoio infrastrutturale di interconnessione del Trentino con il Veneto» in cui in sostanza si indicano le condizioni definite «essenziali ai fini del perfezionamento di un'eventuale intesa» sulla Valdastico poste al lavoro del Comitato nel nome di un «responsabile approccio collaborativo di carattere istituzionale con lo Stato e con la Regione Veneto».
Centralità della ferrovia.
In premessa la Provincia sottolinea che in base ai dati e agli studi in suo possesso «un'opzione autostradale non appare coerente con il quadro dei sistemi di trasporto del corridoio nord-sud dell'area del Brennero e territori collegati». E aggiunge: «Si ritiene pregiudiziale, dunque, che il Comitato paritetico non sia chiamato a giustificare una soluzione o un'opzione precostituita, ma individui le conseguenti eventuali opzioni infrastrutturali o le misure afferenti la gestione della mobilità a partire dalla centralità del sistema e delle infrastrutture di trasporto e mobilità a carattere ferroviario e assicurando la coerenza e la complementarietà di ogni soluzione con il sistema ferroviario».
Il «corridoio autostradale».
Nel documento inviato a Delrio si specifica che: «La Provincia ha manifestato interesse allo sviluppo del collegamento tra territorio trentino e quello veneto, articolato in due distinti segmenti, uno identificato fisicamente e progettualmente in territorio veneto e l'altro in territorio trentino, identificato quest'ultimo per il momento genericamente come "corridoio autostradale" e la cui definizione a livello di tracciato potrà avvenire solo a valle di un approfondimento delle alternative che consentano il superamento delle osservazioni alla base del dissenso della Provincia».
Tracciato in territorio trentino.
Il linguaggio è un po' criptico, ma i «nodi» sono toccati. Si chiede che il Comitato paritetico individui lo sviluppo delle connessioni est tra Trentino e Veneto in modo che: «Gli interventi infrastrutturali nel territorio trentino si configurino come interscambio territoriale con il Veneto, valutando i dati di mobilità per l'interconnessione della Valsugana, sgravando il traffico dall'attuale accesso dalla Valsugana alla città di Trento e ponendo in sicurezza la zona dei laghi di Levico e Caldonazzo». Altro obiettivo è che: «Vengano riviste le caratteristiche tecniche del progetto della statale 47 nel tratto veneto, da San Nazario a Castelfranco Veneto, finalizzando gli interventi alla tutela dei centri abitati con limitazioni del traffico pesante verso il Trentino». Ma soprattutto si parla esplicitamente nella «definizione del corridoio est con il Veneto» di proporre la soluzione di «tracciato in territorio trentino e veneto che meglio contribuisca alla realizzazione del suddetto collegamento delle connessioni di corridoio». Si dice inoltre che: «Ove ricorrano le condizioni e i presupposti di scenario, l'eventuale individuazione di un tracciato in territorio trentino deve rispondere sia alle esigenze proprie della viabilità di grande comunicazione cui l'infrastruttura appartiene, sia alle esigenze locali». Si è già parlato dell'ipotesi della bretellina di collegamento tra Valdastico e la Valsugana nella zona di Caldonazzo. «Il tracciato - si specifica però - dovrà possedere elevati standard planoaltimetrici ed essere economicamente sostenibile». Inoltre, l'individuazione del nuovo tracciato in Trentino «dovrà avvenire con un grado di dettaglio tale da consentire il successivo sviluppo della progettazione direttamente a livello definitivo». 
Valsugana in sicurezza.
Si dovranno trovare le soluzioni affinché si provveda alla «messa in sicurezza e adeguamento della Valsugana nel tratto trentino e veneto» e per l'elettrificazione della ferrovia della Valsugana. Infine, si chiede una definizione dei «tempi per la realizzazione nei propri territori della tratta d'accesso sud al tunnel del Brennero». Il riferimento è agli interventi sulla città di Trento e di Verona. Il Veneto dovrà inoltre assumere «specifici e tempestivi impegni» a riesaminare le ipotesi di potenziamento del corridoio della statale della Valsugana in territorio veneto». Si tratta dello stop al project financing per la supervalsugana veneta.
Variante del Pup.
Si ricorda che: «L'assenso della Provincia è accordato previa valutazione strategica». L'intesa è ratificata con legge provinciale che ha effetto di variante al Pup.

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