L'ex ministro Vincenzo Visco all'attacco. «Abbasserei tetto contante a 500 euro»

«Quando ho letto la proposta mi sono chiesto: ma è uno scherzo oppure una provocazione?». L'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco torna così sulla proposta del premier Renzi di innalzare il tetto dell'uso del contante da mille a tremila euro e, intervistato dal Corriere della Sera, spiega il perchè della sua contrarietà a questa idea: «In un Paese con la più grande evasione fiscale d'Europa, esclusa la Grecia, un Paese dove l'uso del contante è più del doppio rispetto alle altre nazioni Ue e la malavita organizzata è diffusissima. Mi sembra un provvedimento autolesionistico, che facilita soprattutto il riciclaggio, oltre all'evasione». Se la proposta diventasse legge, continua Visco, «temo che tante operazioni non sarebbero più tracciabili: almeno oggi per riciclare 10 mila euro bisognava andare in 10 banche. Se passa questa norma, di banche ne basteranno tre».

Risponde ai commercianti, che definiscono l'aumento del limite un incentivo ai consumì? «Voi - dice Visco - conoscete molte persone che vanno in giro di solito con rotoli di banconote da 100 e 500 euro? Di solito le persone oneste non si comportano così». E spiega quale tetto a sua avviso andrebbe confermato: «Se dipendesse da me lo abbasserei a 500 euro».

«Di questo provvedimento - conclude l'ex ministro - non vedo l'utilità, il motivo. Si sta creando un clima abbastanza singolare. Si sta scherzando con il fuoco». 

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