Legge anti-omofobia, alta tensione in Provincia
Resta in salita la discussione sul ddl anti-omofobia, ripresa a singhiozzo ieri dopo la sospensione lo scorso febbraio a causa dell’ostruzionismo della minoranza, che ora ripropone il medesimo registro in consiglio provinciale a Trento.
Una contrarietà, quella del centrodestra, che troverebbe qualche sponda anche nella maggioranza e che in ogni caso ha indotto la giunta a una riflessione.
Il presidente, Ugo Rossi, difenden la bontà del testo in discussione e ribadisce la drammatica concretezza della piaga sociale dell’omofobia.
Poco fa, al termine della seconda giornata di lavoro sul ddl, il consiglio ha approvato l’articolo 1 che prevede azioni di contrasto alla discriminazione. Dopo il lungo dibattito che ha visto a tratti anche toni accesi, la prima norma del provvedimento è stata alla fine approvata con con 21 favorevoli, 10 contrari e un astenuto.
Il presidente Ugo Rossi e l’assessore Sara Ferrari hanno invitato a considerare oggetto del testo solo il tema della discriminazione, ma le opposizioni insistono a contestare il provvedimento perché riferito anche all’educazione e alla scuola. I lavori riprenderanno domani alle 10.
Ieri il consigliere provinciale Giuseppe Detomas (Ual) aveva annunciato il ritiro della sua firma al ddl contro l’omofobia, la cui discussione è iniziata oggi in Consiglio provinciale a Trento.
«Il tema - ha detto - è diventato il terreno di uno scontro ideologico e a questo punto dovrebbe tornare in commissione». «Dissento, quindi, da me stesso - ha aggiunto - e dalla deriva che ha assunto questo iter».
IL COMMENTO DI UGO ROSSI
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