Obama in Giamaica rende omaggio a Bob Marley

Il viaggio verso il vertice delle Americhe a Panama è già storico per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: emerge in queste ore che annuncerà presto la decisione sulla rimozione di Cuba dalla lista nera Usa dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

Lo ha detto lo stesso presidente ai giornalisti a Kingston, in Giamaica, la prima tappa del tour.

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Ma in attesa della grande svolta, a partire da un probabile incontro con il leader cubano Raul Castro proprio a margine del summit, Obama si è fermato a visitare il museo di Bob Marley. E anche questa, a modo suo, è «storia».

«Ho ancora tutti gli album», ha raccontato il presidente tra la memorabilia e sulle note di «One Love».

La visita-omaggio non era tra gli appuntamenti in programma ma l’occasione è stata troppo ghiotta per Obama, che sembra intento a esaurire la lista delle cose da fare prima di lasciare la Casa Bianca, anche con queste piccole deviazioni cui non è nuovo (di ritorno dal vertice Nato in Galles lo scorso settembre volle fermarsi a Stonhenge, desiderava andarci da sempre). 

Senza giornalisti al seguito (soltanto un fotografo) il presidente ha fatto il tour del museo allestito in quella che fu la casa del padre del reggae fino alla sua morte nel 1981, impressionando positivamente la sua guida per la conoscenza in dettaglio della storia del musicista. E la mente non può che andare a quelle foto di Obama ragazzo, in blue jeans e capelli in stile afro. Del resto aveva già confessato ad Mtv nel 2012 che al college Bob Marley era nella sua hit list: «Ricordo che lo ascoltavo. Magari non ero necessariamente d’accordo interamente con la sua filosofia, ma ha contribuito a farmi pensare come gente fuori dal nostro Paese affrontava la lotta per il lavoro e per la dignità e la libertà».

Barack Obama è il primo presidente degli Stati Uniti in carica ad aver visitato l’isola caraibica dal 1982. Ha incontrato la premier Portia Simpson Miller e leader della Comunità dei Caraibi (Caricom).
Poi la partenza verso Panama, dove domani entra nel vivo il vertice con 35 capi di Stato e di governo. Gli occhi saranno però puntati soprattutto sui presidenti di Stati Uniti e Cuba.
Quelli in corso con L’Avana rappresentano «i negoziati più intensi e di livello più alto degli ultimi decenni», ha ricordato lo stesso presidente in un’intervista alla Efe prima di partire per il vertice.

Oggi poi Obama ha confermato che il Dipartimento di Stato ha completato la sua revisione su Cuba circa la lista nera Usa dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, che le raccomandazioni sono state passate alla Casa Bianca me che non sono ancora formalmente sul tavolo del presidente: «Non farò un annuncio formale oggi sui contenuti di quelle raccomandazioni». Trapelano però indiscrezioni: fonti della Cnn hanno affermato che il Dipartimento di Stato ha inviato alla Casa Bianca una raccomandazione affinchè Cuba venga depennata dalla lista, dopo aver stabilito che negli ultimi sei mesi L’Avana non ha fornito sostegno ad alcun gruppo terrorista.

Anna Lisa Rapanà [Ansa]

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