Dirigenti provinciali stakanovisti. Arriva un premio da 30.000 euro

Aumento di stipendio collegato al maggior lavoro svolto per tre importanti dirigenti provinciali. La giunta, nella seduta di lunedì scorso, infatti, ha deciso di incrementare di circa 10.000 euro lordi annui ciascuno le buste paga di Livia Ferrario, Maurizio Zanin e Leonardo Caronna. L'aumento retroattivo e viene fatto partire dall'assunzione di competenze legate a Servizi o Agenzie che, finora, sono rimaste scoperte di un vertice: alla fine vale finora 30.000 euro per i tre dirigenti. Ma, spiegano dalla Provincia, presto sarà trovata una soluzione tramite concorso esterno o selezione interna per ridare il vertice al Servizio appalti, al Servizio personale della scuola e all'Agenzia delle foreste. Servizi che da alcuni mesi, ormai, sono svolti dai tre dirigenti i cui compiti sono stati incrementati proprio per la situazione di incertezza organizzativa. Va detto che i tre servizi se condotti da un dirigente ad hoc costerebbero attorno ai 210.000 euro lordi annui.

In particolare, la giunta ha quindi aumentato la retribuzione di posizione da attribuire a Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della conoscenza e, pro tempore, dirigente del Servizio personale della scuola, per 10.565 euro. A Leonardo Caronna, dirigente dell'Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti e, pro tempore, dirigente del Servizio appalti sempre di 10.565 euro. A Maurizio Zanin, dirigente del Servizio foreste e dirigente ad interim dell'Agenzia delle foreste demaniali, di 11.517 euro.

Intanto, per Livia Ferrario potrebbe arrivare un grattacapo se fosse confermato il contenuto di una interrogazione di Rodolfo Borga (Civica Trentina). Secondo il consigliere provinciale ci sarebbero «profili d'illegittimità» che viziano le delibere che hanno previsto di far partire i concorsi per assumere 160 insegnanti per il trilinguismo. Secondo Borga, infatti, la legge finanziaria del 2014 ha inserito l'articolo 56 bis della legge provinciale sulla scuola, il cui comma 4 recita: «La giunta provinciale, previo parere della competente commissione permanente del Consiglio provinciale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore di quest'articolo, adotta un piano per l'apprendimento delle lingue tedesca e inglese, nel quale sono determinate le modalità di attuazione di quest'articolo. Nel rispetto del piano, la Provincia garantisce la continuità dell'offerta didattica esistente promuovendo anche l'insegnamento delle altre lingue straniere al fine di assicurare lo sviluppo del loro apprendimento nella scuola trentina».

«Le due delibere sopra citate sono state assunte dalla giunta provinciale senza il preventivo parere della Commissione competente» spiega Borga. Ma perché era necessario il parere della Commissione? «Pare, infatti del tutto evidente che le delibere in questione rientrano a pieno titolo nel "piano per l'apprendimento delle lingue tedesca ed inglese, nel quale sono determinate le modalità di attuazione" per cui l'articolo 56 bis della legge provinciale sulla scuola prevede il parere obbligatorio della competente Commissione consiliare» dice Borga. Secondo il consigliere la giunta dovrebbe quindi annullare in autotutela le due delibere e cancellare i concorsi per i 160 posti.

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