Viabilità / Opere

Ravina, preoccupa la costruzione del nuovo ponte: imprenditori titubanti

Il sobborgo rimarrà tagliato fuori dalla città per tre anni: si cerca di risolvere i problemi di trasporto per gli abitanti e le aziende circostanti. La presidente circoscrizionale Mariacamilla Giuliani: proviamo a organizzarci in modo da ridurre i disagi, per quanto nelle nostre possibilità
RAVINA La «bretellina» è pronta ma i lavori slittano
ALLARME Cantiere in tangenziale, la Circoscrizione teme il caos traffico
TRENTO Bypass ferroviario, un anno di ritardo per il cantiere

di Nicola Maschio

TRENTO. Rabbia no, ma tanta preoccupazione. Ed una dozzina di punti, di richieste, con la speranza che Comune e Provincia riescano a soddisfarle, per dare tranquillità alle attività economiche di Ravina. Proprio una cinquantina di queste ultime, rappresentate da titolari e addetti ai lavori, hanno presenziato lunedì sera all'incontro organizzato proprio a Ravina, per discutere del futuro intervento inerente il nuovo ponte. Un'opera importante, ma che comporterà per forza qualche disagio.

“Servirà per la sicurezza e siamo convinti che qualche complessità ci sarà: penso ad esempio ai momenti di uscita dal paese, nelle prime ore della mattina”, ha spiegato la presidente circoscrizionale Mariacamilla Giuliani. “Per quanto riguarda ciò che è di nostra competenza, stiamo cercando di organizzare il piedibus all'avvio del prossimo anno scolastico, così da facilitare i genitori grazie anche all'aiuto dei volontari. Alle sette e mezzo i cancelli della scuola saranno aperti, mezz'ora prima dell'orario "classico": se una sessantina di genitori dovessero scegliere questo servizio, potremmo far passare circa il 10% del traffico prima delle otto e quindi liberare in parte la strada”.

Gli esercenti del paese tuttavia, come anticipato, sono ancora titubanti rispetto alla grande opera. E dalla platea sono arrivate diverse sollecitazioni. Presenti all'incontro il sindaco di Trento Franco Ianeselli, l'assessore Italo Gilmozzi, il dirigente del servizio Opere di urbanizzazione primaria Bruno Delaiti e il dirigente del servizio Mobilità e rigenerazione urbana Giuliano Franzoi, mentre per la Provincia ha partecipato il dirigente generale del Dipartimento infrastrutture Luciano Martorano.
 

Una nuova testimonianza, da parte delle istituzioni, di volerci essere per chiarire quelli che sono i dubbi legittimi della comunità al di là dell'Adige, che teme un eccessivo isolamento durante il tempo in cui verrà portato a termine il grande cantiere. In primis, per i mezzi agricoli si chiede di tenere aperto il tratto che va dall'imbocco in tangenziale per chi viene dalla motorizzazione fino all'uscita per via Costa di San Nicolò, senza limitazioni di orario. Poi indirizzare i mezzi pesanti diretti a Ravina all'uscita di Rovereto Nord e far imboccare loro la strada provinciale 90, inoltre aprire la viabilità nella zona industriale di Ravina. Ancora, verificare la compatibilità degli orari dei turni delle grosse aziende con quelli che sono i flussi di punta, poi iniziare già in estate a "tarare" il problema del trasporto pubblico e monitorare le giornate in cui il flusso di affari è maggiore (con richiesta alle associazioni di categoria di effettuare questo controllo).
 

Si propone poi una navetta da Cimone e Garniga per raggiungere diversi punti di attestamento, ma anche un aggiornamento costante sull'evoluzione dei lavori con particolare riguardo alla chiusura della rampa verso nord in via Pezcoller. Infine, verificare che non ci siano sovrapposizioni tra i lavori sulla SP 21 e sulla SS 12 di Mattarello, dove il cantiere del bypass ferroviario Tav porterà alla deviazione dell'attuale Via Nazionale con una "bretella" provvisoria all'arrivo delle grandi frese che scaveranno i tunnel. Rallentamenti sulla vecchia statale a Mattarello, sommati con la chiusura del ponte di Ravina, porterebbero tutto il traffico locale, necessariamente, sulla tangenziale e sul ponte del casello A22.