Provincia / La svolta

Trentino, verso una sanità sempre più privata: cooperative per pronto soccorso e punti nascita

L'Azienda sanitaria parla di situazione critica, si cercano nel mercato le associazioni di medici per l'affidamento di alcuni servizi. Il direttore generale, Antonio Ferro, firma due delibere per avviare l'operazione

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di Matteo Lunelli

TRENTO. Primo passo, nero su bianco, verso una esternalizzazione dei servizi sanitari.

Come anticipato dall'Adige la scorsa settimana, l'Azienda sanitaria si muove verso il coinvolgimento delle cosiddette Cooperative di medici, che garantiranno una copertura laddove la situazione di carenza di personale si fa preoccupante e difficile (se non impossibile) da risolvere.

In altre parole un passo verso una sanità sempre meno pubblica e sempre più privata, con il rischio - usando le parole del presidente dell'ordine dei medici Marco Ioppi - di pagare un prezzo molto alto sulla qualità. Stiamo parlando, tra l'altro, di servizi essenziali: le (prime?) due delibere dell'Apss riguardano infatti i Pronto soccorso e i punti nascita.

Citando le parole del direttore generale Antonio Ferro che ha firmato il provvedimento, si intende «avviare a scopo esplorativo un'indagine di mercato al fine di individuare gli operatori economici interessati a partecipare ad eventuali successive procedure per l'affidamento dei servizi di assistenza medica per le unità operative di Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso di Trento e Rovereto, per i Pronto Soccorso di Arco, Borgo Valsugana, Cavalese, Cles e Tione e per i reparti di Ostetricia e Ginecologia di Cavalese e Cles».

I sindacati in rivolta.  "Affidare servizi sanitari pubblici a soggetti privati è una scelta pericolosa, che rischia di compromettere la tenuta della nostra sanità, depotenziandola. Crediamo che la direzione da percorrere sia quella opposta: rafforzare il sistema sanitario provinciale investendo concretamente nel reperimento di personale e stanziando risorse sufficienti per far funzionare il sistema". Lo affermano, in una nota, Cgil, Cisl e Uil del Trentino. "E' dall'inizio della legislatura che questa Giunta provinciale tenta di spostare l'asse sul privato. Il diritto alla salute e l'accesso alle cure per tutti sono principi costituzionali fondanti che per quanto ci riguarda possono essere garantiti solo rafforzando davvero la rete della prevenzione e innovando il sistema pubblico. Crediamo sia ora di andare oltre gli slogan e avere il coraggio di mettere in atto scelte lungimiranti, a vantaggio di tutto il territorio, centro e periferia", dicono i segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, chiedendo di incontrare l'assessora alla salute Stefania Segnana per conoscere nel dettaglio i contenuti della riforma dell'azienda sanitaria provinciale. 

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