Si ribalta la balena blu sfiorata la tragedia sul lago di Caldonazzo

di Elena Nicolussi Giacomaz

«Poteva trasformarsi in una tragedia»: Marco Salvo, coordinatore di «Spiagge sicure», non ha dubbi. «Una struttura completamente rovesciata, bagnanti nelle vicinanze, materassini incastrati al suo interno. Per un attimo abbiamo temuto il peggio».

La famosa balena blu, da anni simbolo della Bandiera Blu del Lago di Caldonazzo, ieri pomeriggio non ha retto il peso degli oltre 20 bagnanti che - nonostante il divieto - l’hanno presa d’assalto. Fino a farla capovolgere su se stessa.

«Tutto è iniziato verso le 16 - spiega Salvo -. Ci trovavamo con il gommone in zona Cus 2 per una medicazione, mentre l’assistente bagnanti della postazione Riviera ci ha comunicato che una ventina di persone, per lo più olandesi e di tutte le età, si stavano avvicinando pericolosamente alla balena». Una balena che, nel dettaglio, ha una scheletro in legno lungo circa 15 metri, per 3 metri di larghezza e 3 metri di altezza. Il tutto ricoperto da un telo blu. In un punto in cui le acque del lago sono profonde 38 metri.

Da qui la volata in gommone. «Al nostro arrivo la struttura era completamente capovolta sott’acqua: non c’era semplicemente più. Si vedevano solo i 10 galleggianti laterali che la sostengono e lo scheletro in legno». Fortunatamente la maggior parte dei bagnanti si era allontanata o si stava allontanando, ma, prosegue Salvo, «vedere i materassini incastrati alle travi di legno emergere appena dall’acqua ci ha fatto pensare al peggio. É stato un campanello d’allarme. Il timore era quello di trovare persone incastrate o soffocate tra le sue «costole». Solo un bambino con la maschera è uscito senza problemi «dalla pancia» della struttura, mentre due fratellini olandesi sono stati recuperati e fatti tranquillizzare a bordo del gommone.

«Il collega Silvio Battaini, sommozzatore e apneista, si è dunque immerso perlustrando tutto il perimetro della struttura per assicurarsi che non ci fossero altre persone, per poi entrare all’interno della balena con un coltello aprendosi dei varchi nel telo blu», ha ricostruito Salvo. Da qui la struttura, dopo un confronto con la centrale operativa dei vigili del fuoco, è stata trascinata verso riva con il gommone in prossimità dei canneti a ridosso del fiume Brenta, grazie anche all’aiuto del titolare del Lido di Caldonazzo, Matteo Ciola, con il quale «è stata sganciata dai plinti posti a 38 metri di profondità».

Ma cosa ne sarà della balena in futuro? «Per quest’anno - dice Salvo - credo verrà smontata, tolta dall’acqua e recuperata da personale autorizzato. É completamente distrutta. Ma comunque, ripeto: è assolutamente vietato avvicinarsi o salire su questa struttura galleggiante».

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