L'invasione infinita dei millepiedi Ormai stanno diventando un incubo

di Manuela Crepaz

«Un incubo, io e mia moglie abbiamo lasciato casa nostra e ci siamo trasferiti da mio figlio perché la situazione è insostenibile».

Non ne può più Tullio Gaio di Imèr della moltitudine di millepiedi che invade quotidianamente casa sua. Il Canton Grison dove abita nella zona centrale del paese lungo la statale è invaso da questi piccoli e veloci mostriciattoli innocui ma fastidiosi, che si insinuano in ogni fessura, entrando in casa e raggiungendo i piani più alti inerpicandosi lungo i muri. Tutto il vicinato lamenta una situazione simile. I muri bianchi si riempiono dei piccoli antropodi e non è di certo un bel vedere. Vanno in ordine sparso, non come le formiche che proseguono in fila indiana ed è più facile contenerle.

Dalla sera alla mattina, con la scopa, tutti a raccoglierli oppure delimitando il perimetro delle case con nastro adesivo dove si appiccicano e formano lunghe strisce nere che vengono ripetutamente tolte e rimesse.

L’Adige aveva riportato la notizia ai primi di luglio, quando il sindaco Gianni Bellotto aveva ordinato una disinfestazione perché dal centro alla località Casabianca se ne trovavano a bizzeffe. E la situazione non è migliorata. «È un’invasione totale - ci spiega - La massima esplosione si ha intorno ai 22 gradi e pensavamo che il climax si fosse raggiunto con le alte temperature dei giorni scorsi, il caldo li disidrata e li distrugge, ma invece, rieccoli qui, sembra che abbiano trovato il loro habitat. Le segnalazioni continuano e come Comune io sono qui per fare costanti ricognizioni». E Gaio aggiunge: «Erano presenti in gran numero lo scorso anno, quest’anno è peggio perciò il fenomeno interessa tutti».

Per il momento, essendo l’invasione insopportabile su suolo privato, il disinfestatore è a carico dei privati: 120 euro più Iva per un trattamento-tampone di pochi minuti attorno alle case, ovviamente non risolutivo, perché i «millepiedi delle serre» come sono chiamati volgarmente, si spostano dal terreno (aiole, giardini, orti…) e si deve trovare la fonte. E si spera non piova, altrimenti il prodotto perde di efficacia.
Il sindaco, da par sua, sta facendo il possibile, e ha interpellato la dottoressa Cristina Salvadori della Fondazione Mach di San Michele all’Adige che ha stilato un vademecum esposto nelle bacheche. Si tratta di Oxidus gracilis della famiglia Paradoxomatidae. Ha una lunghezza di circa 20 millimetri e una trentina di paia di zampe. Il colore varia dal marrone per gli esemplari giovani, fino al quasi nero negli adulti.
È difficile liberarsene perché è una specie esotica tropicale asiatica ormai introdotta e naturalizzata anche in Trentino. Depone le uova nelle serre, nei giardini, nei vasi dei fiori perché si è diffusa con il terriccio delle piante coltivate, ecco da qui il nome millepiedi delle serre.

Ha abitudini crepuscolari-notturne con picchi di attività nelle tarde ore serali e nelle prime ore del mattino; non trasmette malattie, ma per difendersi dai predatori, secerne sostanze repellenti che possono irritare le mucose, pertanto l’esperta suggerisce di non maneggiare i millepiedi toccandosi poi occhi o bocca. Basta usare i guanti e poi lavarsi bene le mani.

Gli interventi di controllo suggeriti vanno da un’accurata pulizia attorno ai manufatti che presentano il problema, togliendo tutto il materiale vegetale in decomposizione, luogo prediletto dei millepiedi. Ma, visto il livello di infestazione, Salvadori invita all’uso di geodisinfestanti granulari a base di piretroidi oppure un repellente naturale derivato da estratti vegetali da spruzzare sulla fascia basale delle pareti esterne delle abitazioni o lungo i muretti e aggiunge di sigillare ogni crepa o fessura dei muri.

Il prodotto utilizzato, a base di piretro, «non disturba gli animali a sangue caldo» precisa il sindaco, perciò nessun pericolo per cani e gatti. Purtroppo qualsiasi scelta va ripetuta fino al completo abbattimento delle popolazioni, pertanto l’amministrazione informa la cittadinanza che per questioni d’igiene e sanità pubblica, vanno evitate situazioni di rischio di contatto con i formulati utilizzati per il controllo, che sono evidenti.

Per quanto permarrà la situazione? Dipende molto dal meteo: quale specie tropicale, il millepiedi può riprodursi durante tutto l’anno, purché la temperatura sia stabilmente superiore a 22 gradi perciò in Trentino si osserva una evidente stagionalità con comparsa degli adulti da giugno fino a settembre.

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