Baselga, la faticosa rinascita dopo Vaia L'urgenza di ripristinare il giro del lago Decenni per riavere la pineta di Bedolpian

di Daniele Ferrari

Era un angolo naturale fresco ed accogliente sopra l'abitato di Baselga, una «palestra nel verde» con campo sportivo, percorsi fitness e per l'orienteering, un pianeggiate reticolato di strade forestali e sentieri dove passeggiare, rilassarsi e scovare qualche gustosa «brisa» nel bosco di Piné.

Era, perché la pineta di Bedolpian non esiste praticamente più. Spazzata via in poche ore dalle fortissime raffiche di scirocco che la notte del 29 ottobre hanno flagellato l'intero Trentino, causando nel solo Pinetano la caduta di oltre 300 ettari di bosco e la perdita di almeno 150 mila metri cubi di legname, e cancellando un sito ambientale e paesaggistico dal grande valore turistico.

 

 

«Un calamità naturale che ha provato duramente la nostra comunità, ma di fronte alla quale nessuno si è arreso - spiega Gianfranco Colombini delegato dalle Asuc di Baselga, Ricaldo, Sternigo e Rizzolaga (titolari delle aree interessate) a coordinare la vendita del legname schiantato, avviando le prime operazioni di recupero e messa in sicurezza di strade forestali, sentieri e manufatti - A marzo è stato raggiunto l'accordo tra le quattro Asuc per affidare le operazioni di esbosco ad un'unica ditta boschiva. È stato così possibile coordinare al meglio tempi e modalità necessarie per rimuovere oltre 100 mila mc di legname su un'area molto vasta (l'intero crinale tra Piné e la Valle di Cembra) e dove la viabilità forestale è stata compromessa o non era adeguata al transito dei mezzi pesanti, necessari alle operazioni taglio e trasporto a valle di grandi quantitativi di legname».

Lotto unico che è stato aggiudicato così alla ditta marchigiana Sae Srl, che si avvale ora di personale e tecnologie in arrivo dalla regione austriaca della Carinzia.

«Dopo aver superato le difficoltà iniziali (come la creazione di un nuovo percorso forestale ad anello tra Baselga, Sternigo e Cialini di Piazze) da circa un mese i lavori sono iniziati nei pressi del campo sportivo "Mille Pini" e del bar-ristorante "La Capannina" - spiega Gianfranco Colombini - fugando timori e preoccupazioni non fondate la prossima settimana sarà agibile e messa in sicurezza un'area di circa 100 metri lineari attorno al campo sportivo e al ristorante, garantendo l'apertura e la fruibilità delle struttura durante l'estate (le strade sia da Baselga che da Ricaldo resteranno aperte).

Progressivamente l'intervento di rimozione degli schianti si sposterà nella zona di Sternigo e Le Palù-Ceramont, dove le operazioni di esbosco proseguiranno per i prossimi mesi (almeno sino a tutto il 2020). Parte del bosco verrà trasformata via via in cantiere e, per motivi di sicurezza, interdetta al passaggio di pedoni e ciclisti. Superando campanilismi e logiche di mero profittodecenni per risorgere le quattro Asuc hanno trovato una soluzione condivisa, è prevalso il concetto: siamo sulla stessa barca diamoci quindi una mano».

 

Se per riportare la zona di Bedolpian-Ceramont alla sua originaria immagine e valenza turistica serviranno alcuni decenni, a preoccupare sono anche il recupero e pieno utilizzo (anche in chiave turistica) di altre zone del Pinetano come i dossi di Vigo e Miola e le passeggiate del lungolago di Serraia, dove da fine ottobre un'ordinanza sindacale vieta il passaggio di pedoni e ciclisti.

«Il recupero del versante del doss del Lago è stato tra le priorità della nostra amministrazione e, in accordo con i numerosi proprietari privati, già a gennaio sono state avviate le operazioni rimozione degli schianti affidate ad una ditta locale e maestranze austriache - conferma l'assessore all'ambiente e vicesindaco di Baselga Bruno Grisenti - intervento ora in gran parte concluso, ma che ha evidenziato la necessità di consolidare e mettere in sicurezza il ripido versante. Per evitare ogni rischio o dissesto idrogeologico servirà un importante intervento (vallo-tomo e reti paramassi), che compete ai titolari delle aree private, se la provincia non garantirà norme e risorse per l'avvio dell'opera da parte del comune di Baselga».

Una situazione di stallo che frena un intervento di recupero e messa in sicurezza necessario per riaprire al passaggio di biker, escursionisti o turisti una delle aree di maggior pregio ambientale e paesaggistico del Pinetano. «Ripartire dopo la tempesta Vaia non sarà facile, ma deve essere un impegno comune e condiviso tra amministratori, operatori turistici e cittadini - spiega Edy Ravanelli gestore del pub-ristorante "New Lido" sul lago di Serraia - confido che si possa individuare a breve una soluzione per riaprire "il giro del lago" una vera perla per il nostro Altopiano. Le ragioni di sicurezza sono prevalenti, ma più si allungano i tempi più stanno prevalendo scoramento e malcontento tra residenti e turisti. Resto fiducioso ma la stagione estiva è ormai alle porte e gli "effetti" di Vaia ora si fanno davvero sentire».

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