Fatale caduta dalle scale Addio «Mery», storica fotografa

di Luigi Oss Papot

Il mondo della fotografia trentina perde una delle sue figure storiche: è improvvisamente mancata ieri pomeriggio, per una tragica caduta dalle scale nella sua abitazione, Maria Pia Valcanover Natali, classe 1941, una delle prime donne trentine a imbracciare una macchina fotografica e a farne, oltre che una passione, anche una professione.
Originaria di Pergine, dove viveva, ha sempre operato per lo più a Levico e in Valsugana. La sua tragica e improvvisa scomparsa ha lasciato attonita tutta la sua famiglia, che ha seguito le sue orme nel campo della fotografia.

Ma nella tragedia è emerso il ritratto di una donna all’avanguardia, sempre al passo con i tempi, precorritrice della fotografia al femminile, nonostante negli anni Sessanta la figura della donna dovesse ancora guadagnarsi la giusta emancipazione in una società dallo stampo maschilista.

A ricordare con dolcezza la vita di Maria Pia è il figlio, Nicola Natali che ha proseguito l’attività: «Mia mamma - spiega Nicola - ha iniziato ad imbracciare la macchina fotografica nel lontano 1964, e da quel momento non l’ha più lasciata. Anche ora, dopo aver guadagnato la pensione e il riposo al termine di una lunga carriera, si può dire fosse sempre aggiornata nel campo della fotografia, essendo transitata in questi ultimi anni dall’analogico al digitale, nonostante abbia sempre prediletto, in tutti i suoi scatti, l’Hasselblad 6x6».
Una macchina, questa, molto ricercata dagli appassionati che ha un sapore di antico, con il mirino dall’alto, l’obiettivo manuale, leve e rotelline meccaniche al posto dei pulsanti colorati che siamo abituati a vedere oggi sulle macchine fotografiche digitali. E, soprattutto, la pellicola.

A colori o in bianco e nero, è l’elemento che fa anche da cartina di tornasole per la bravura del fotografo: uno scatto a disposizione, che deve risultare di eccellente qualità, perché non c’è la possibilità di ritoccare la fotografia, come accade ora, e magari cancellarla e rifarla perché non è venuta bene o si sono sbagliate le impostazioni. E infine anche lo sviluppo, fatto di camera oscura e acidi: una sapiente tecnica difficile da maneggiare.

«Nel 1965 - prosegue Nicola nel suo racconto - mia madre aprì il primo negozio in cima a via Crivelli, a Pergine, insieme a mio padre, dal quale nacque la famosa accoppiata “Roby e Mery”. Il negozio si spostò dietro il municipio di Pergine nel 1972 e, solo negli ultimi anni, in via Pennella. Mia madre però rimase sempre a Levico, dove aprì il negozio nel 1972. Lì rimase praticamente fino a pochi anni fa, al 2016».
Una vita, oltre che una carriera, sempre dedicata alla fotografia: non si contano i servizi fotografici a matrimoni, prime comunioni e celebrazioni varie, oltre che scatti in studio, ritratti e fotografie fatte così, per semplice e pura passione di catturare un istante del tempo.
«Negli anni Ottanta - ricorda ancora Nicola -, fra il 1986 e il 1988, insieme a mio padre furono attivi per Telepergine, esperimento di televisione tutta cittadina. Negli anni Novanta, invece, il negozio fece un ulteriore salto in avanti con l’acquisto dei macchinari per lo sviluppo e stampa in un’ora, un passo che all’epoca era del tutto innovativo».
La passione per la fotografia Maria Pia l’ha trasmessa, ovviamente, anche ai figli Nicola, Stefano e Tania, che proseguono ora quest’avventura iniziata 55 anni fa.

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