La morte del boscaiolo è un giallo

Si indaga sulla morte di Vitali Mardari, il ragazzo moldavo 28enne residente in provincia di Belluno morto lunedì, travolto da un tronco nei boschi sopra Sagron Mis. Non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente sul lavoro, ma la dinamica è al vaglio degli inquirenti e ci sono ancora molti punti oscuri.

I carabinieri della Compagnia di Cavalese, coordinati dal pm Giovanni Benelli, vogliono fare piena luce sulla tragedia che si è consumata in val de le Moneghe. Vitali Mardari lavorava per conto proprio al taglio delle piante? Oppure, pur non essendo dipendente, era stato ingaggiato da qualcuno? Lavorava «in nero»? E ancora: era solo al momento dell'incidente? Qualcuno ha spostato il corpo del boscaiolo, trovato a qualche decina di metri di distanza dai tronchi? Oppure il povero Vitali Mardari, agonizzante, dopo essere stato travolto dalla pianta si è trascinato per qualche metro nella speranza di essere soccorso? Sono gli interrogativi a cui stanno cercando di rispondere i carabinieri. 

A dare l'allarme era stato un uomo del posto, salito lungo la forestale che da Sagron si addentra nel bosco, unica via d'accesso alla zona. L'uomo, nel primo pomeriggio di lunedì, ha notato il corpo a terra in una radura in una zona piuttosto impervia, pensando inizialmente ad una persona colpita da malore.
Erano le 14 circa: immediata la chiamata al 112 con il personale della centrale unica per l'emergenza che ha allertato i vigili del fuoco volontari del posto, i sanitari e le forze dell'ordine. Sul posto è intervenuto anche il personale del Soccorso alpino con alcuni uomini dell'area Trentino orientale. Intanto da Mattarello decollava l'elicottero dei vigili del fuoco permanenti con a bordo medico rianimatore e infermiere. Purtroppo all'arrivo del personale sanitario il 28enne moldavo aveva già cessato di vivere. 


In base a quanto accertato dal personale medico, appare difficile pensare a scenari che esulino dall'infortunio sul lavoro, data la tipologia di traumi e ferite riscontrate sul corpo dello sfortunato giovane, che indossava l'abbigliamento da boscaiolo a conferma del fatto che si trovasse nei boschi trentini per lavoro con tutta l'attrezzatura del caso.
Il giovane moldavo, originario della capitale Chisinau, abitava a Santa Giustina. Alcuni suoi familiari vivono a Ponte delle Alpi, sempre nel bellunese. Tra questi anche una sorella, distrutta dal dolore quando lunedì i carabinieri le hanno comunicato la notizia del decesso del fratello.

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