La pinetà di Alberé di Tenna irriconoscibile dopo l'uragano

Ancora non si contano i danni causati dalla tromba d’aria della scorsa settimana alla pineta, ai boschi e ai sentieri del Comune di Tenna. È stata flagellata dal maltempo la collina della Valsugana che si trova tra i due laghi ed è meta di un turismo estivo rilassante e immerso nel verde. 
Si era concluso proprio la scorsa primavera un intervento di ripristino della pineta di Alberè, che era iniziato nel 2017 e prevedeva la sistemazione del parco e la creazione di un nuovo percorso di orienteering, in una «palestra verde», inaugurato proprio lo scorso aprile in tempo per ospitare la fase provinciale dei Campionati Studenteschi di orienteering. Ora questo luogo, ben disegnato nelle dettagliate mappe preparate per accompagnare e guidare gli sportivi, «non esiste più». 
Rattristato, il primo cittadino Antonio Valentini ha raccontato che lui stesso nei giorni scorsi «salendo dalla Valle dell’Orco dopo un sopralluogo con i custodi forestali per controllare lo stato in cui sono ridotti i sentieri e il versante del Lago di Levico, ho faticato a riconoscere la pineta: non ci sono più punti di riferimento, non c’è più nulla di quello che conoscevamo, è un altro Alberè». 
La pineta, colpita gravemente anche nel 2002, è ora irriconoscibile e avrà bisogno, dopo la riapertura di tutte le strade di accesso da parte di alcune ditte private coadiuvate dai vigili del fuoco, di una strategia non solo per liberare l’area dai tronchi ma anche per il reimpianto. Alberè, infatti, «non è un semplice bosco: la pineta era un vero e proprio parco dove il ripristino sarà fatto dopo un tavolo di confronto con tutti gli esperti del settore per capire come e dove iniziare ad agire». 
Delle sette abitazioni e due attività che si trovano nell’area, fortunatamente nessuna è stata colpita dallo schianto delle piante; sarebbe stato diverso se non fosse stato effettuato proprio l’anno scorso il taglio precauzionale delle piante ad alto fusto in prossimità delle abitazioni. Alcune delle zone colpite, in particolare il parco urbano, sono state assegnate a segmenti ai censiti per ripulire, in una logica di mutuo aiuto: diverso per la pineta, dove ci sarà bisogno di interventi di ditte specializzate e per il versante sul lago di Levico, interessato da smottamenti e frane che «si sono portate via i sentieri boschivi e anche parte del Sentiero degli gnomi, che consentiva fino a poco fa di fare il giro del lago» ha spiegato il sindaco. La mancanza assoluta di viabilità e sentieri sul lato nord del colle renderà particolarmente difficoltosa la pulizia e la messa in sicurezza dei boschi, «inarrivabili almeno fino al ripristino della sentieristica». Salvi invece in gran parte i campi e i meleti e gli altri impianti frutticoli.

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