Castello Tesino, minoranze all'attacco per le nomine della Apsp Sor Agnese

In calce all’interrogazione ci sono le firme dei tre consiglieri di minoranza: Marina Aru, Federico Micheletto e Giacomo Zotta. 
Sono sei i quesiti rivolti al sindaco Ivan Boso e la giunta comunale sulla spinosa questione delle nomine in seno al cda dell’Apsp Sor Agnese di Castello Tesino. 
Dopo aver ripercorso le tappe di tutta la vicenda, gli interroganti chiedono al primo cittadino di sapere «quali siano stati i criteri adottati per le designazioni» ricordando come sarebbe stato meglio «stilare una graduatoria attribuendo un punteggio ai vari criteri in modo da rendere la selezione pienamente trasparente ed imparziale».
E ancora, interrogano i rappresentanti dell’opposizione: «Quali sono stati i motivi reali che hanno portato alla riapertura dei termini per la presentazione delle candidature? Gli obblighi di presentazione erano stati assolti e questa decisione, presa sulla base di alcune lamentele circa la poca visibilità del bando, non ci sembra motivata». 
Aru, Micheletto e Zotta chiedono a sindaco e giunta di conoscere inoltre «quali siano state le vere ragioni del ritiro dei dottori Micheletto e Busana. Non capiamo come mai siano stati lasciati in un angolo, dopo essere stati interpellati, vista la necessità della Apsp di gestire un ingente patrimonio». A Ivan Boso le minoranze chiedono anche di conoscere i motivi per cui «ha proposto alla giunta provinciale la ragioniera Alexandra Gadotti come presidente, e Fabio Franceschini consigliere quando, in un incontro informale di maggioranza, erano stati scartati dallo stesso per mancanza di requisiti». 
Nell’interrogazione, infine, si chiede di conoscere le ragioni del ritardo nell’invio delle designazioni in Provincia e quali siano state le lamentele del sindaco nei confronti della decisione presa dall’esecutivo. «Le competenze delle persone escluse dal cda sono più che valide - ricordano Marina Aru, Federico Micheletto e Giacomo Zotta - ma comprendiamo anche la decisione della giunta di inserire due tecnici. Scelta motivata nella delibera di giunta che ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione. Vista la scarsa trasparenza con la quale è stata gestita la situazione - conclude la minoranza - intendiamo prendere le distanze da tali decisioni». 

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