In trecento alla spiaggia "Il Pescatore" per dire "Noi la Valdastico non la vogliamo"

«Noi la Valdastico non la vogliamo». Questo il grido del corteo e degli oltre 300 manifestanti che si sono riuniti pacificamente sabato pomeriggio sulla sponda sud del Lago di Caldonazzo, nella spiaggia «Il Pescatore», per affermare un modello di sviluppo diverso da quello della realizzazione di un’opera che «non porta vantaggi ai cittadini» hanno spiegato i manifestanti, «ma segue una logica puramente economica».
Il maltempo e la pioggia leggera non hanno fatto desistere questi cittadini, esponenti di gruppi, associazioni ed enti che si stanno battendo da anni per farsi sentire. «Non si tratta di un mero no all’A31» ha spiegato Emanuele Curzel, professore di Storia Medievale presso l’Università di Trento e cittadino di Caldonazzo esponente del Comitato No Valdastico Nord - Gruppo Valsugana che ha organizzato la manifestazione insieme a WWF Trento. «Gli incontri, le serate, i confronti e anche le manifestazioni, partono dal tema della Valdastico, opera per cui noi abbiamo iniziato a muoverci, ma da questo poi si diramano tematiche altrettanto importanti, se non di più, che vanno al di là della costruzione di una strada e che sono di grande impatto e rilievo per la nostra epoca. Non è un tema settoriale ma permette di parlare di ambiente, falde acquifere, modello di sviluppo per il nostro territorio, trasporto delle merci da uno stato all’altro e allargare la visione del mondo al di là del confine comunale».
Una grande soddisfazione quindi essere riusciti a portare a Caldonazzo associazioni e gruppi provenienti anche da altre realtà ma uniti da uno scopo comune. E altrettanta l’ammirazione degli astanti per i sindaci dei quattro Comuni che hanno sposato la causa fin da subito, Caldonazzo, Calceranica al Lago, Vigolana e Besenello, patrocinando l’iniziativa popolare e appoggiandola ufficialmente. 
Giorgio Schmidt, Cristian Uez, David Perazzoli e Cristian Comperini i sindaci dei quattro Comuni che si sono uniti al popolo, rappresentando ufficialmente tutta la comunità con la fascia tricolore; dopo i numerosi tentativi fatti seguendo la strada istituzionale per far valere le proprie ragioni, «con mozioni, documenti, richieste di chiarimenti in merito alle opere che coinvolgono il nostro territorio comunale, è ora di scendere in campo, farci parte attiva insieme alla cittadinanza e trarre la nostra forza da un movimento nato dai cittadini» ha detto Uez, supportato dalle parole del collega primo cittadino di Caldonazzo. «Siamo qua per far capire che modello di sviluppo intendiamo seguire per il nostro territorio, che non è quello della Valdastico, ma si basa su ambiente, agricoltura biologica e turismo non solo giornaliero, che non possono trarre giovamento dalla realizzazione di una nuova e grande opera viabilistica» ha detto Schmidt; «nonostante le richieste di dialogo veniamo a sapere le decisioni prese per il nostro territorio attraverso i media». «La politica non deve permettersi di scavalcare le comunità» ha aggiunto Perazzoli della Vigolana e a questo punto «vista l’inefficacia dei metodi istituzionali il gruppo è l’unica cosa che può, forse, ancora fare la differenza» ha concluso tra gli applausi Comperini di Besenello. Una manifestazione che si è tramutata poi in un corteo lungo la spiaggia del lago di Caldonazzo, emblema dello sviluppo turistico della Valsugana che si è posto come sfondo ad un evento che aprirà le porte ad altri appuntamenti per «riconoscere l’importanza del territorio come bene comune e fare in modo che i cittadini si riapproprino di suolo, acqua e terra».

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