Vetriolo, via un pezzo di bosco

di Valentina Fruet

Un nuovo taglio per la località Vetriolo. Chi si sia trovato in questi giorni a passeggiare o percorrere in auto la strada che porta alle poche attività ancora aperte e alle baite sulla montagna di Levico, avrà sicuramente notato un cambiamento nel panorama: dove prima sorgeva un bosco incolto di latifoglie e conifere di ogni statura ed età, ora c’è un paesaggio quasi lunare. 
 
Il motivo di questo taglio così radicale e indiscriminato l’abbiamo chiesto all’assessore competente in materia di foreste e agricoltura Marco Martinelli, che ha spiegato che questo sarà solo il primo di una serie di disboscamenti in zona Vetriolo, in corrispondenza di alcune strade comunali e di zone che a parere dell’amministrazione necessitano di una ripulita: «Il taglio del bosco cresciuto in questi anni a ridosso della strada, sul versante nord della montagna, si è reso necessario per garantire la sicurezza pubblica, la visibilità e per non danneggiare i fili del telefono o i nuovi lampioni».
 
I punti luce sono stati spostati a monte e rinnovati non più tardi dell’anno scorso, perché la posizione storica verso valle provocava una continua manutenzione dato il lento ma costante abbassamento del versante montuoso, «ma gli alberi potevano risultare pericolosi, soprattutto in caso di forti nevicate». 
Da qui la necessità del taglio che per ora è stato portato a compimento dal Maso Vetriolo Vecchio fino alla casa delle Suore, cancellando però completamente fino a 7 metri di vegetazione, bosco e sottobosco, lungo la strada. I prossimi interventi sono previsti a monte lungo la Strada dei Baiti e la Strada per Vetriolo, mentre verso valle ci saranno dei tagli davanti al complesso termale e fino al Miramonti «per permettere una visuale migliore di Levico e della Valsugana, che da anni è impossibile per il troppo bosco». 
 
Non a tutti piace l’idea di un drastico taglio che ha cambiato completamente l’aspetto del luogo: «È una questione di punti di vista, ma la volontà mia e dell’amministrazione è quella di fare una pulizia lungo le strade, che è necessaria». Il legname di queste piante però non sarà dedicato ai lotti di legna da ardere che vengono assegnati a pagamento annualmente ai cittadini che ne fanno richiesta: proprio in questi giorni il Comune sta infatti informando gli interessati che «quest’anno, diversamente dal solito, la distribuzione non sarà fatta in primavera ma a settembre. La scorsa primavera abbiamo fatto richiesta al PSR 2014-2020 per 5.000 euro di contributo per poi ridurre il prezzo della legna. Abbiamo ricevuto il contributo a novembre, bandito la gara per l’esbosco ma nessuno ha preso in carico il lavoro a prezzi competitivi che consentissero anche al Comune di vendere a sua volta i lotti a cifre ragionevoli».
 
La legna sarà quindi assegnata in autunno e nel frattempo verrà bandita un’altra gara: «Questo è un disagio per i cittadini, ma in autunno ci sarà abbastanza legna per soddisfare le richieste e se qualcuno avesse urgenza può contattare i custodi forestali che in alternativa possono fornire rami o legna di minor qualità, ma ad un prezzo conveniente». E la legna del bosco tagliato? «Quel lavoro era stato appaltato prima di sapere che l’asta per l’esbosco sarebbe andata deserta».

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