Colle S. Biagio, progetto modificato

di Valentina Fruet

 
Si torna a parlare del progetto di realizzazione di una bio-fattoria sociale sul Colle San Biagio. Dopo l’approvazione dell’adozione definitiva della variante al Piano Regolatore Generale (Prg) per il recepimento dell’accordo urbanistico tra il comune e la Società agricola il 21 dicembre, molti cittadini di Levico affermano che si sarebbero aspettati più coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale per venire a conoscenza dei dettagli del progetto definitivo, in particolare sulla realizzazione degli edifici: cubature, altezze, collocazioni e funzione. Come risportato ieri dalla lettera delle due censite che hanno promosso la raccolta di 90 firme in pochi giorni.
 
Sono ormai assodate la particolarità e l’interesse del Colle, un’area di rilevante pregio ambientale, storico, culturale e botanico all’interno del Comune di Levico. Ma cosa avverrà nel concreto in questa zona descritta nella delibera comunale e nei pareri dei diversi uffici provinciali come un piccolo angolo di paradiso da tutelare? L’accordo pubblico privato che ha ricevuto il via libera da parte della maggioranza dei consiglieri comunali risulta diverso da quello approvato nel mese di settembre con lo spostamento di alcune costruzioni, la diminuzione delle cubature e una permuta di terreni tra Comune e Società. Resteranno intatti i numeri del parcheggio per i visitatori, che prevede 100 posti auto non asfaltati che fiancheggeranno la stradina delle Pozze, mentre le cubature complessive passeranno da 6000 metri cubi a 4600 metri cubi, di cui 1300 interrati, ma «a fronte di questa riduzione è stato concordato di insediare sulla particella oggetto di permuta attività prima non previste dall’accordo: ambulatori veterinari, aree per il co-working e la possibilità di somministrazione di bevande presso il punto vendita dei propri prodotti con un’altezza massima di 7 metri» che invece per le costruzioni previste nelle aree in fascia lago (come il punto ristoro e i laboratori funzionali) sarà di 5 metri.
 
Nel dettaglio il progetto per la bio-fattoria sociale tralascerà le attività zootecniche e relativi edifici che erano previsti nella valletta delle Pozze, sarà eliminato il palcoscenico sulla cima del colle che in parte diventerà di proprietà del Comune, in cambio di un terreno non in fascia lago. 
La particella fondiaria interessata dalla permuta, invece, si trova ai piedi del colle, poco distante dal ristorante Prime Rose, e su questa andrà edificato ciò che prima era collocato dietro il capitello. «Lo scambio - si legge nel documento ufficiale - è di particolare interesse per l’Amministrazione in quanto l’area costituisce la naturale pertinenza della chiesetta e diversi studi specialistici e pareri la indicano come area di particolare interesse archeologico anche per la probabile presenza di preesistenze edilizie di notevole pregio storico e culturale». 
 
La zona a parco sulla sommità, che nell’adozione preliminare doveva essere aperta al pubblico pur essendo di proprietà della Colle San Biagio, era considerata dall’amministrazione uno dei vantaggi maggiori dell’accordo, ma con la permuta l’aspetto di «rilevante interesse pubblico» per Levico e la cittadinanza sarà, come si legge nella delibera, «l’inserimento di soggetti svantaggiati, la programmazione di eventi culturali, la manutenzione del parco ora proprietà del Comune, la realizzazione del parcheggio ad uso pubblico, il recupero a libera fruizione della sentieristica e la valorizzazione dell’area ad oggi in stato di degrado».

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