Green Way, Gadenz se ne va

di Luigi Longhi

«Me ne vado, lascio la presidenza e per me Green Way Primiero non esiste più».
Luca Gadenz è tranquillo ma deciso nelle parole. Ieri ha rassegnato le dimissioni da presidente dell’associazione nata nel dicembre 2015 in aperta polemica con le ultime scelte inerenti il Passo Rolle.

Green Way Primiero era nata con l’adesione dei Comuni, di cui Gadenz era rappresentante in qualità di primo cittadino di Sagron Mis, di Acsm, Parco Paneveggio Pale di San Martino, Comunità di Primiero, l’Azienda per il turismo San Martino di Castrozza e la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi.
Tra i principali scopi dell’associazione c’è (c’era?) la promozione, l’innovazione e lo sviluppo in chiave sostenibile ed ambientale. «Promuovere l’utilizzo del marchio Green Way Primiero - venne annunciato in conferenza stampa - diffondere la coscienza della straordinaria valenza delle risorse a disposizione del territorio e favorire un utilizzo razionale e consapevole dell’energia, anche a livello di mobilità pubblica e privata».

Sindaco Gadenz, perché si dimesso?
«Per un motivo di coerenza. Io in Green Way Primiero ci ho creduto fin da subito, accettando la presidenza ed impegnandomi.
In questi due anni abbiamo fatto delle cose importanti come il convegno sulla mobilità e si è avviato un percorso che adesso viene messo in discussione».

Da che cosa?
«Da quanto è scaturito nelle ultime settimane sul futuro del passo Rolle che mi vede fermamente contrario. Allargo il discorso alla montagna in generale e alla sua fruizione in chiave turistica».

Ha già avvisato i suoi colleghi sindaci?
«Il mio malumore a riguardo è risaputo.
Dico chiaramente che se qualche mio collega in valle difende queste scelte, io non voglio starci».

Oltre a quello che è successo su Passo Rolle, ci sono altri motivi che l’hanno spinta alle dimissioni?
«Come ho detto ci vuole coerenza. Non ne potevo più di vedere che si fa parte di Green Way e nel frattempo si fanno progetti che vanno in tutt’altra direzione per cui lascio il mio posto libero e chiudo questa esperienza».

Non ha rimpianti?

«Nessuno può dire che non abbia lavorato per sviluppare l’associazione.

Ringrazio chi ha collaborato ma se i principi e i valori fondanti vengono meno, allora vuol dire che la storia è finita».

Secondo lei l’esperienza di Green Way Primiero è davvero finita?
«Per come era partita direi di sì. Se ci sarà un rilancio dovrà comunque essere nello spirito e nelle idee di quando ci trovavamo per discuterne la nascita».

E’ vero che altri membri sembrano intenzionati a lasciare l’associazione?
«Non lo so. E’ chiaro comunque che le scelte sul Rolle incidono parecchio su tutta la gente della valle». 

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