Primiero Energia spa, primo bilancio negativo

di Giorgia Cardini

Il 2016 non è stato un anno generoso. E così Primiero Energia spa - la società che gestisce le 4 centrali idroelettriche del Primiero e le due dighe di riferimento - ha chiuso per la prima volta col segno meno il relativo bilancio di esercizio. 
L’assemblea ordinaria (oltre ad Acsm, nella compagine sociale ci sono altre 8 aziende di servizi e 79 Comuni), che si è svolta il 10 maggio, ha comunque approvato all’unanimità i conti e ha nominato Uberto Meneguz nuovo presidente su indicazione di Acsm spa. Attuale presidente del Consiglio comunale di Primiero San Martino di Castrozza, Meneguz resterà in carica sino alla naturale scadenza dell’attuale consiglio di amministrazione, prevista per la primavera 2018. Il nuovo presidente succede a Daniele Depaoli, dimessosi nel 2016 prima di essere eletto sindaco del Comune di Primiero San Martino di Castrozza. E proprio Depaoli chiarisce che «non esiste incompatibilità, per Meneguz, tra il ruolo di presidente del consiglio e quello di presidente della società, perché il nostro Comune non ha la maggioranza della società».
 
Tornando al bilancio 2016, il primo risultato negativo nella storia di Primiero Energia (nata nel 2001) ammonta a 713.071 euro: nel 2015 l’utile netto era stato invece di 1.287.201 euro. Spiega l’amministratore delegato Francesco Colaone: «Da una parte, la scarsità di precipitazioni ha determinato una produzione attestatasi su 354 GWh, inferiore alla media storica del 6,3% e del 12,6% rispetto a quella dell’ultimo quinquennio; dall’altra, il prezzo unitario dell’energia venduta è stato in continuo calo, toccando i 35 euro a MWh. Rispetto al 2015 la contrazione è stata del 23,8% e ciò ha inevitabilmente condizionato i ricavi, portandoli a 15.934.235 euro, inferiori del 16,06% rispetto all’anno prima».
 
A influenzare i conti 2016, anche i canoni e oneri accessori per l’utilizzo dell’acqua riconosciuti alla Provincia, ai Comuni e ai Bim, che ammontano complessivamente a 9,9 milioni di euro e incidono sul conto economico per il 60,24% del valore della produzione: «Dal 2009, infatti, data di introduzione dei canoni aggiuntivi, il prezzo di vendita dell’energia prodotta dagli impianti si è pressoché dimezzato (aveva toccato anche i 90 euro), anche se l’inizio del 2017 ha segnato su questo fronte una moderata ripresa, con prezzi che sono ora attorno ai 42-43 euro a MWh». «Unica nota davvero positiva dell’esercizio 2016 - prosegue l’ad - è la conclusione dei lavori per la costruzione della centralina di fondo diga di Val Schener, che garantirà una produzione media di circa 5 milioni di kWh annui». E il 2017? Non serpeggia molto ottimismo, visto che anche quest’anno si presenta difficile dal punto di vista delle precipitazioni, dopo un inverno senza neve e una primavera con poche piogge. Il costo dell’energia è risalito, ma non abbastanza da rispetto alle altre problematiche.
 
E' positivo è invece il bilancio di Acsm Teleriscaldamento spa, la cui assemblea si è svolta alcuni giorni prima: «L’utile netto registrato ammonta a 293.703 euro - spiega Francesco Colaone, che di questa società è amministratore unico -, un risultato che riflette il buon andamento nella gestione».  Superate le polemiche che hanno caratterizzato la scorsa estate le modifiche tariffarie, «proprio questo risultato ci consente di trovare le risorse per sostenere la diminuzione delle tariffe»: i clienti fatturati sono 1.812 e la società, che ha terminato la parte massiva degli allacciamenti, è ora impegnata nei ripristini.
 
Il 21 giugno, infie, si terrà l’assemblea della capogruppo Acsm spa, con l’approvazione del bilancio d’esercizio e la nomina del nuovo Cda, la cui scadenza è stata prorogata a quest’anno: «La volontà - spiega Daniele Depaoli - è trovare un accordo e avere un Cda nominato all’unanimità».  Cda che sarà di 5 persone (ma una modifica statutaria prevederà sia la possibilità di un amministratore unico, sia quella di un Cda da 3 a 5 membri, per ogni evenienza), con il  rispetto delle «quote rosa» voluto dal decreto Madia. Tre membri spettano al socio di maggioranza Comune di Primiero San Martino, uno ai Comuni di Imer e Mezzano, uno agli altri comuni entrati successivamente.

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