Camminare sul lago, ma su un elastico

A Levico arrivano gli appassionati di slackline: equilibrio e natura

di Valentina Fruet

Moltissimi sono gli sport che si vedono praticare sulle rive e nelle acque del lago di Levico durante la stagione estiva; la pesca sportiva, trekking, corsa, ciclismo e naturalmente le attività acquatiche come canoa, dragon boat, sub e nuoto ad ogni livello. Ma è raro imbattersi in un gruppo di ragazzi che cammina sull'acqua da una sponda all'altra, e non solo a Levico. 

Per quanto possa sembrare strano era proprio questo che facevano martedì pomeriggio alcuni giovani della zona che avevano allestito sulla stradina dei Pescatori una slackline da una parte all'altra del lago e camminavano sopra le acque verdi per raggiungere l'altra sponda. Interessatissimi i passanti e i pedalò che in lontananza vedevano delle figure muoversi a pochi metri dal pelo dell'acqua.

«Lo slacklining è in continua evoluzione» ci hanno detto i tre che praticano questa disciplina per passione ma fanno anche esibizioni in pubblico «parte dallo stare in equilibrio sulla fettuccia tesa, che inevitabilmente oscilla con il peso del corpo; una volta bilanciati si inizia a muovere i primi passi».

Ma per restare in piedi servono tanta pratica e tanta concentrazione e se il lago è l'ideale perché cadendo ci si può fare un bel bagno, «la Waterline che prende il nome dalla superficie sulla quale è installata la linea, è molto più complessa perché l'acqua è in continuo movimento e crea dei riflessi che rendono difficile trovare un punto fermo di riferimento, necessario per mantenersi in equilibrio».

Si può praticare non solo sul terreno o sull'acqua ma anche nel vuoto e in questo caso si cammina sulla linea tesa con le dovute protezioni; «il massimo che abbiamo affrontato è un altezza di 2.500 metri di vuoto sotto di noi sulla Marmolada» ci hanno detto. Una disciplina poco conosciuta ma che può essere praticata ovunque, con costi contenuti.

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