Transacqua, ecco il decreto che salva la Coop

di Manuela Crepaz

Trovato l’escamotage per salvare la sede della Famiglia Cooperativa di Transacqua in viale Piave? Così sembra.

Come già anticipato dall’assessore Alessandro Olivi in autunno, la giunta provinciale aveva approvato un provvedimento - prima della sentenza del Consiglio di Stato, secondo cui si rendevano obbligatorie ed immediate la demolizione dell’edificio abusivo e la chiusura dell’attività commerciale - che avrebbe consentito al Comune di Transacqua, sulla base di determinate condizioni oggettive, fattuali, fisiche, di derogare dalla legge urbanistica e sanare il vulnus di parcheggi, aree e verde mancanti di parcheggi delle strutture commerciali. Ovviamente, per sfruttare la modifica che la giunta provinciale ha inserito nella legge urbanistica (e già allora qualcuno diceva «ad personam»), il Comune avrebbe dovuto giungere ad una definizione della compatibilità urbanistica del progetto insediativo.

Cosa che non è stata fatta prima della decadenza il 31 dicembre scorso, così l’ex sindaco Roberto Pradel aveva lasciato in eredità la questione alla commissaria Paola Matonti, che in questi mesi ha lavorato con i Servizi Urbanistica e Commercio per trovare una possibile soluzione. Che è stata trovata, separando in due lotti A (attuale Coop) e B (ex Ingros, negozio della ditta Brocchetto e magazzino dell’Ente Parco) la previsione urbanistica, permettendo poi di procedere alla regolarizzazione del piano di lottizzazione (uno degli atti annullati), correggendo e riapprovando anche gli altri atti concernenti il lotto A rispetto alla sentenza del giudice, lasciando inalterato il secondo lotto B inserito nel Prg, separando così in maniera netta la parte di proprietà della Famiglia Cooperativa.

Così il 22 marzo scorso, Primiero Sviluppo srl e Famiglia Cooperativa hanno potuto presentare un piano guida seguendo le indicazioni stabilite. Piano che, comprensibilmente, è stato approvato con decreto dalla commissaria lunedì 2 maggio, «considerato che detto piano riporta le previsioni del Prg in vigore con le diverse destinazioni, la sistemazione urbanistica dell’area per l’inserimento nel territorio circostante al fine di orientare le iniziative di attuazione e considerando la suddivisione in due ambiti prevedendo la relativa realizzazione delle opere di urbanizzazione, per la parte non ancora realizzata, a carico di ciascun lottizzante e che, per l’ambito A, si tratta di una regolarizzazione».

Insomma, il problema ex Ingros, che per l’amministrazione Pradel non era di così facile risoluzione, tanto da dire che «non è vero che la delibera Olivi permette di rispondere positivamente a Primiero Sviluppo, iniziare eventuali iter approvativi e analizzare le eventuali sanzioni amministrative», è stato risolto giusto in tempo per non lasciarlo sulla schiena del prossimo sindaco, che sarà eletto domenica o al più tardi il 22 maggio nel turno di ballottaggio.

Diego Brocchetto, in contenzioso con Primiero Sviluppo, commenta: «È un atto di parte, anche stavolta deciso senza ascoltare la parte lesa. Lo studieremo e lo impugneremo, se irregolare».

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