Ex Ingros, segnalazione in procura

di Manuela Crepaz

Una denuncia per omissione d’atti d’ufficio in riferimento al caso «ex Ingros» sarebbe stata depositata negli ultimi giorni dalla ditta Brocchetto di Transacqua.

Il fatto è noto. Il centro residenziale e commerciale costruito da Primiero Sviluppo srl, sede della Famiglia Cooperativa di Primiero, è ad oggi abusivo dato che il Consiglio di Stato, il 12 novembre scorso, ha convalidato l’annullamento da parte del Tar di tutte le concessioni e licenze (edilizie, commerciali, urbanistiche, di abitabilità) rilasciate dal Comune di Transacqua.
Pertanto, il punto vendita principale della Coop primierotta avrebbe dovuto sospendere l’esercizio in attesa di una eventuale sanatoria già un paio di mesi fa e dal Comune sarebbe dovuta arrivare una ordinanza di demolizione con rimessa in pristino.

L’amministrazione Pradel, in scadenza di mandato il 31 dicembre scorso, si era presa il tempo di valutare i contenuti della sentenza (nonostante i giudici avessero già accertato l’illegittimità di due piani di lottizzazione) e aveva ritenuto comunque non conforme il nuovo progetto, presentato da Primiero Sviluppo dopo la sentenza con l’obiettivo di ottenere le licenze necessarie a mantenere aperto il supermercato e poter procedere alla vendita delle unità abitative.
Così il procedimento ad inizio anno è passato alla commissaria straordinaria del nuovo comune Paola Matonti, che ad oggi non si è espressa in materia.

La ditta Brocchetto, che a suo tempo aveva rilevato le irregolarità ricorrendo al Tar, si era pubblicamente espressa negativamente nel vedere gli amministratori tergiversare nell’applicare la sentenza, tanto da aver adoperato sulla stampa una colorita immagine: «Se la Polizia o un qualsiasi organo di vigilanza constata lo stato di ebbrezza di un conducente, lo lascia proseguire normalmente con la propria vettura?», e domandando: «Se al posto della cooperazione fossi stato io a lavorare in un negozio totalmente privo di autorizzazioni edilizie e commerciali, avrei ricevuto lo stesso trattamento (della cooperazione, ndr) o mi avrebbero già fatto chiudere da un pezzo?».
Fatto sta che neppure queste domande hanno mosso gli enti preposti a qualche decisione e, anzi, nelle assemblee organizzate dalla Famiglia cooperativa per informare i soci della situazione, si è detto esplicitamente che potrebbe intervenire la Provincia per sanare tutto.

Venerdì dunque Brocchetto avrebbe rotto gli indugi e depositato in procura, negli uffici della polizia giudiziaria, una denuncia contro ignoti che chiede di verificare se siano stati adottati gli atti sanzionatori conseguenti alla sentenza del Consiglio di Stato o se ci siano gli estremi per considerare un’ipotesi di omissione in atti d’ufficio.
Interpellato in proposito, Diego Brocchetto, titolare della ditta, ha preferito non rilasciare commenti.

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