«Voleva entrare in una casa di Borgo, fermato dai carabinieri»

Nella notte tra sabato e domenica scorsa un profugo ha provato a entrare nella casa di una famiglia di Borgo. Lo racconta Stefania Segnana, segretaria della sezione del paese, a cui è arrivata una segnalazione sull'accaduto. Secondo quanto riportato da Segnana, l'uomo ha suonato il campanello e ha tentato di entrare a tutti i costi. Poi ha provato a scavalcare il cancelletto d'entrata, ma il cane si è messo ad abbaiare e l'uomo ha desistito. A quel punto è scattato l'allarme, ma neanche questo ha scoraggiato del tutto l'uomo.

Solo l'intervento dei carabinieri, allertati sia dal proprietario di casa che dall'allarme, ha fatto sì che il profugo venisse allontanato dall'abitazione con la forza. «La politica dell'ospitalità di cui tanto si parla ai telegiornali, del dover ospitare per forza, addirittura sequestrando le abitazioni sfitte dei cittadini italiani, come sembra vogliano fare a Treviso, le informazioni che arrivano a questi profughi che noi italiani dobbiamo ospitarli e dargli tutto quello che chiedono, porta a queste situazioni, porta questi clandestini a pretendere da noi di essere ospitati, serviti e riveriti, senza se e senza ma» afferma Stefania Segnana. Che conclude: «Questa accoglienza a 360 gradi è sbagliata. Bisogna porre dei limiti non si può dare tutto senza pretendere niente in cambio».

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