Imperial Grand Hotel in mani tedesche

di Roberta Boccardi

Aria nuova per il Grand Hotel Imperial: dopo vent’anni di gestione Levicofin, ritorna l’impronta «mitteleuropea» nella storica residenza degli Asburgo.

La Patrimonio del Trentino Spa, che ha recentemente acquisito l’hotel dalla Provincia al fine della sua valorizzazione, lo ha infatti dato in locazione ad una holding di Monaco di Baviera, la cui offerta è stata ritenuta vantaggiosa per l’ente pubblico. La società madre (Solutions Holding, Monaco) che ha interessi nel settore alberghiero soprattutto in Austria e Germania (ma anche Danimarca e Brasile), vuole espandersi in Italia, ed ha costituito una società ad hoc, la Fidelity Italia srl, con sede a Levico Terme, e uffici a Villa Sissi, nel parco imperiale.
Ines Auerbacher è la rappresentante legale della società, ed è già al lavoro da giorni per programmare un «soft opening» per il 10 marzo, in modo da arrivare preparati per la settimana di Pasqua che segnerà l’apertura ufficiale della stagione termale.

La nuova gestione si è impegnata ad investire nell’hotel qualcosa come 4 milioni di euro entro i primi tre anni (e comunque non oltre i primi nove).
«Come struttura è la fine del mondo, siamo convinti che questo albergo possa lavorare benissimo - dice con entusiasmo Ines Auerbacher -, allo stesso tempo ci siamo resi subito conto che soprattutto il centro benessere ha bisogno di essere riammodernato. Ed è proprio da lì che partiremo per essere all’altezza di un 4 stelle superior, come questo storico hotel merita».

Altre grandi catene alberghiere avevano mostrato interesse per l’Imperial, ma nessuna intendeva fare investimenti cospicui.

«Oltre alla volontà di fare questi importanti lavori, la Solutions Holding si è offerta di versare un canone di locazione di 200 mila euro per i primi 10 anni, e di 500 mila euro per gli altri 8 - precisa Claudio Alì, direttore generale di Patrimonio Spa -. Una proposta che rappresenta indubbi vantaggi per l’ente pubblico: l’albergo continua a funzionare (minimo 330 giorni l’anno) e la pubblica amministrazione valorizza un bene senza dover sborsare ulteriori risorse finanziarie e dall’altra incassa un canone ben più alto di quello che incassava prima (solo i 200 mila euro iniziali sono tre volte il canone precedente)».

Trentaquattromila metri quadrati e 153 posti letto, con un piano interrato interamente dedicato alle cure termali e al wellness, l’hotel occuperà a pieno regime una sessantina di dipendenti. «Il direttore lo abbiamo già, inizierà il 15 febbraio - annuncia Auerbacher -, si chiama Oreste D’Angelo, ed è un italiano nato in Germania, con parecchie esperienze in Italia, Austria e Germania. Arriverà direttamente da un 5 Stelle dell’Osttirol». Per ora la nuova gestione ha assorbito gli unici due dipendenti a tempo indeterminato, mentre una ventina di stagionali si sono già fatti avanti per avere un colloquio.

«Accanto alla cure termali e al wellness punteremo sulla buona cucina: stiamo cercando un chef (o lo sposteremo da una delle nostre strutture) - aggiunge Auerbacher -; intanto abbiamo già portato con noi due studenti, un ragazzo tedesco e una ragazza della Valsugana che studia in Germania, e che rimarranno qui».

Nel contratto è previsto anche l’avvio di un progetto- pilota di «albergo scuola» sul modello tedesco degli Ausbildungshotel. «Il progetto va presentato al Dipartimento della Conoscenza con il quale già ci sono stati i primi contatti - precisa Claudio Alì -; è previsto il coinvolgimento di tutte le scuole professionali del settore alberghiero ed estetico del Trentino, con la possibilità di svolgere non solo dei brevi tirocini, ma dei veri e propri praticantati di un paio di mesi che, tra l’altro, in Germania sono retribuiti. Bisogna solo vedere se la normativa italiana lo consente».
L’Imperial aprirà in marzo, con qualche ritocco (i primi lavori partiranno già l’inverno prossimo) e un evento pubblico.

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