Non sarebbero stati fatti in buona fede gli «errori» contenuti nelle domande che hanno permesso ad uno straniero che abita in Valsugana di ottenere 80 mila euro in quattro anni in benefici economici da parte della Provincia: il giudice Marco La Ganga ieri ha condannato l’uomo a sette mesi (quattro mesi la richiesta della Procura) ed al pagamento delle spese processuali.

Sono una dozzina le domande indicate come false nel capo di imputazione: risalgono ad un periodo compreso fra il 2009 ed il 2013 e hanno permesso all’uomo, di origine macedone, ed alla sua famiglia di ottenere un aiuto decisamente cospicuo dalla Provincia, dal reddito di garanzia all’assegno regionale al nucleo familiare, dal contributo alle famiglie numerose a quello per le spese di riscaldamento, dall’assegno integrativo destinato agli invalidi assoluti all’assegno di cura. Soldi che ha puntualmente percepito in tranches da 2mila a 5 mila euro.

L’uomo si è sempre difeso sostenendo di avere pieno diritto a ricevere un aiuto economico per garantire un futuro alla sua famiglia. L’imputato ha effettivamente un figlio disabile da accudire e una famiglia numerosa da mantenere. Ma ciò che gli è stato contestato è di aver indicato nelle domande di agevolazioni una situazione non reale, ad esempio un nucleo familiare residente che non corrispondeva al vero, dato che alcuni parenti in quel periodo si trovavano all’estero. Gli stessi consumi di energia elettrica nell’abitazione, come emerso dalle indagini effettuate grazie all’aiuto della polizia locale dell’Alta Valsugana, non sarebbero stati compatibili con la presenza di una famiglia numerosa.

Sulla base di quanto dichiarato dall’uomo, i funzionari della Provincia erano stati indotti in errore ed avevano concesso allo straniero benefici economici per una somma complessiva di 78.787,68 euro.